Antonio Di Cintio Trasporti UmbriaSuper-Regionali ed infrastrutture spariti dai piani quadriennali. Fondi a rischio storno?

(UNWEB) " Qual è il futuro che vogliamo per la nostra Regione? Qualcuno evidentemente vuole una regione isolata. O meglio: qualcuno vuole che l’accesso al trasporto veloce sia un privilegio ritagliato su misura per pochi. Da cosa lo si deduce?

Mentre Perugia ha ottenuto il suo Frecciarossa, portandosi in casa quello di Arezzo, il resto della regione, ed i viaggiatori non interessati dal Frecciarossa, sembrano viaggiare con marcia a vista. Anzitutto il nuovo piano quadriennale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) stronca ogni speranza per la velocizzazione della tratta Foligno – Orte.

Dal suddetto documento è infatti sparito il progetto di raddoppio, con variante di tracciato, del tratto Spoleto – Terni. Tale progetto, in divenire da oltre 20 anni, era ormai giunto recentemente a metà dell’opera, con il raddoppio del tratto tra Spoleto e Campello ormai prossimo all’apertura. Peccato che senza la prosecuzione su Terni sia impossibile abilitare la circolazione tra Foligno e Terni con velocità superiori alle attuali. Il raddoppio di binario consentiva infatti oltre ad aumentare il numero dei treni in circolazione, anche di innalzarne le velocità massime fino a 170 km/h. Avremmo di fatto avuto una linea percorsa da veloci regionali, che sarebbe stata attrattiva anche per instradare eventuali treni intercity e Alta Velocità deviati sulla Terontola – Orte. Di fatto si è persa sia l’occasione di velocizzare i collegamenti interni della regione, che quelli con le regioni confinanti. Se poi pensiamo che il nuovo tratto velocizzato sarebbe stato una punta di diamante in una eventuale trattativa per istituire nuove relazioni intercity ed intercity notte, o anche Frecce, o Italo, di cui tutta l’Umbria ha un disperato bisogno, possiamo comprendere quanto il danno sia grave per tutta la regione in generale, e per le zone di Foligno, Spoleto e Terni in particolare.

Ma evidentemente il processo era avviato già da tempo. Ormai è da quasi un anno che la Regione Umbria ha ottenuto i fondi per i “Super - Regionali”, come definiti dalla stampa specializzata. 193 i milioni di euro stanziati dal CIPE, e finiti nelle casse della Regione Umbria, per avere treni regionali, che offrano il servizio e le prestazioni di un intercity, o di un Frecciabianca, raggiungendo i 200 chilometri orari di velocità massima, con tanto di wi – fi e sistemi di info – tainment a bordo. Ebbene: soldi pubblici stanziati a dicembre 2018, e mai impiegati. Neanche la gara d’appalto è mai stata indetta. Al contrario, la Regione Toscana, l’ha indetta a fine luglio 2019 con scadenza ad ottobre di quest’anno. La cosa singolare è la voce secondo cui la regione Toscana non avrebbe ricevuto i finanziamenti per indire la suddetta gara d’appalto. Quindi, se così fosse, dato che i treni opererebbero sullo stesso asse, cioè tra Toscana, Umbria e Lazio, esisterebbe il concreto rischio che i fondi possano essere stornati in favore della Toscana in caso di aggiudicazione dell’appalto.

Ovviamente la Toscana ha interesse ad avere collegamenti veloci con il Lazio e con Roma. Quindi gli eventuali “Super Regionali” toscani, eventualmente realizzati con i fondi originariamente stanziati per l’Umbria, difficilmente percorrerebbero l’itinerario umbro lungo la Terontola – Orte. Al contrario è più probabile che aggirerebbero tutti i più importanti centri dell’Umbria, percorrendo la Roma – Firenze, che di fatto aggira la nostra regione.

L’Umbria si conferma ancora una volta la terra dei progetti fantasma e delle mancate promesse. Serve coerenza e fermezza. Bisogna intervenire quanto prima facendo rettificare ad Rfi il proprio piano infrastrutture per reinserire il raddoppio Terni – Spoleto, e soprattutto indire al più presto il bando di gara per i “Super Regionali”. Dato che l’Umbria in recessione non offre adeguate possibilità lavorative ai propri cittadini, obbligandoli alla vita del pendolare, la battaglia per ottenere quanto sopra si configura anzi tutto come una battaglia costituzionale di civiltà." Cosi in una nota Antonio Di Cintio - Umbria Civica Tesei Presidente