PaceEleonora(UNWEB) “La crisi dell’Ast ha origini ormai lontane e tuttavia gli aggiornamenti ciclici di questa situazione mai hanno avuto modo di invertire una tendenza che Fratelli d’Italia ha sempre valutato con preoccupazione, senza mai giocare allo sfascio ed evitando così di inserire elementi di tensione su quella che ritenevamo e continuiamo a ritenere una gestione lontana da una vera difesa delle produzioni del sito ternano.

Da più parti in queste ore si fa riferimento ai contenuti dell’accordo del 2014 che oggi sembrano solo un lontano ricordo”. Così il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Eleonora Pace commenta “i segnali negativi che provengono dal sito di viale Brin dove sembra oramai aver prevalso la logica della difesa speculativa ad ogni costo anche mettendo a rischio la tenuta produttiva dell’intero stabilimento”.

“Non ci piace dire che l’avevamo detto – commenta -, ma non ci va neppure di passare per quelli che si unirono al coro di chi diceva che quello fosse un buon accordo. Anzi , per dirla tutta quell’accordo portava già in grembo la crisi di oggi, così come la mancanza di garanzie da parte della multinazionale come questi anni hanno dimostrato”.

Per Eleonora Pace, “la vicenda delle ‘bramme’ indonesiane è solo la cartina al tornasole di un sistema malato dove nel mercato globale si incrociano politiche protezionistiche e speculative con norme nazionali ed europee che negli anni hanno prodotto il suicidio assistito della siderurgia nazionale con la silente acquiescenza di tutti i governi”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia chiede dunque alla Presidente della Regione, Donatella Tesei di “farsi parte attiva nei confronti del Governo nazionale nell’avviare un processo di approfondimento della situazione nel verificare gli accordi preesistenti, ma soprattutto nel valutare gli scenari da qui a breve. Oggi più che mai – continua Pace - occorre far sentire la nostra presenza e la nostra azione di stimolo nei confronti di un Governo distratto e senza autorevolezza . Per l’Ast – conclude - è tempo di chiarezza e determinazione per evitare che una spirale involutiva già in atto condanni il sito ternano ad una sorte di totale ridimensionamento e marginalizzazione”.


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