83980551 2607236342846721 1017726568467791872 oLa Prima Commissione consiliare, presieduta da Daniele Nicchi, ha ascoltato in audizione i dirigenti regionali sullo stato di attuazione finanziaria del Fondo sociale europeo 2014-2020. Dopo l’analisi del Fesr, ci sarà una seduta dedicata anche al Psr. Per Nicchi “dedicheremo delle audizioni anche alla programmazione dei fondi europei 2021-2027 per capire come incidere su questa sfida e coglierne le potenziali per andare incontro alle esigenze del nostro territorio”.

(UNWEB) Perugia, La Prima Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, ha ascoltato in audizione i dirigenti regionali sullo stato di attuazione finanziaria del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (Fse) 2014-2020. La riunione è la prosecuzione di quella della settimana scorsa, nella quale era stato affrontato il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020 (https://tinyurl.com/fesr2014-2020). Alla seduta hanno partecipato Carlo Cipiciani (Direttore regionale risorse e programmazione), Luigi Rossetti (Direttore regionale sviluppo economico, lavoro, istruzione) e Sabrina Paolini (Dirigente del Servizio programmazione, indirizzo, monitoraggio, controllo Fse). Dall’audizione è emerso come il Fondo sociale europeo 2014-2020 destina all’Umbria 237milioni e mezzo di euro, di cui al 31 dicembre 2019 circa 121 impegnati (50,8 per cento), 69 di spesa dichiarata (29 per cento) e 59,5 di spesa certificata (25 per cento).

Al termine della riunione il presidente Daniele Nicchi ha sottolineato come “l’audizione di oggi rientra nel percorso, condiviso con la vicepresidente e proponente Donatella Porzi, di fare un punto della situazione sulla programmazione europea 2014-2020. Dopo aver affrontato il Fesr, oggi abbiamo analizzato il Fse e poi proseguiremo con il Programma di sviluppo rurale (Psr). Dedicheremo una seduta anche a conoscere meglio i dati e i risultati ottenuti sull’occupazione, con un’audizione dell’Arpal. Ma alla Prima Commissione, dopo aver fatto il punto della situazione sulla programmazione in corso, interessa soprattutto fare delle audizioni per capire come poter incidere sul prossimo settennato dei fondi europei 2021-2027. Una nuova sfida che abbiamo di fronte a noi e che dobbiamo saper cogliere al meglio per andare incontro alle esigenze del nostro territorio”.

I dirigenti regionali hanno spiegato che il Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2014-2020 “sostiene quattro obiettivi tematici e 11 priorità di investimento: OCCUPAZIONE, con una dotazione finanziaria di oltre 104milioni di euro (pari al 45 per cento del totale) e cinque priorità (occupazione disoccupati e inattivi, occupazione giovani, uguaglianza uomini e donne, adattamento lavoratori, istituzioni mercato del lavoro); INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTÀ, con una dotazione finanziaria di 54 milioni di euro (23 per cento) con due priorità (inclusione attiva per le pari opportunità, la partecipazione attiva e l’occupabilità; l’accesso a servizi sostenibili e di qualità); ISTRUZIONE E FORMAZIONE, con una dotazione di 61 milioni di euro (27 per cento) e tre priorità (riduzione e prevenzione dell’abbandono scolastico, istruzione superiore, formazione permanente e interventi post laurea); CAPACITÀ ISTITUZIONALE E AMMINISTRATIVA, con 9 milioni di euro (4 per cento) e la priorità capacità istituzionale ed efficacia della pubblica amministrazione. Il Por Fse 2014-2020 prevede anche delle strategie di sviluppo territoriale a cui destina, incrociando varie priorità, 10,5 milioni di euro (4.5 per cento) destinate all’Agenda urbana (4,7 milioni), Aree interne (3,8 milioni) e Investimento territoriale integrato (Iti) Trasimeno (2 milioni).

La programmazione europea 2014-2020 è molto orientata al raggiungimento dei risultati: per il 2019 l’Umbria avrebbe dovuto raggiungere i 57milioni di euro di spesa del Fse e ha superato il TARGET con 59,5 milioni, e questo ci ha consentito di accedere alla quota di riserva di performance. Per il 2020 il target è di 83,5 milioni di euro. Il Fse 2014-2020 ha avuto una forte discontinuità rispetto al passato, con nuovi fattori che ne influenzano l’attuazione. Oltre all’ampliamento del campo di azione, alla sovrapposizione dei diversi cicli di programmazione, al riassetto istituzionale per le politiche attive del lavoro e la costituzione nel 2018 dell’Arpal, una delle novità principali è stata il COINVOLGIMENTO DEGLI ENTI LOCALI con la gestione associata delle funzioni che provoca ritardi nella programmazione degli interventi e lentezza nella sua attuazione. Questo comporta una differenza tra livello di impegni assunti e spesa sostenuta. Come ad esempio per l’asse Inclusione sociale e lotta alla povertà, che ha comportato un grande lavoro per la partecipazione delle zone sociali, con un costo amministrativo altissimo, ma in cui l’Umbria è stata apripista a livello nazionale”


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