Bori(UNWEB) Perugia,   Nel corso della sessione di Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, il consigliere Tommaso Bori (Partito democratico) ha chiesto all’assessore Luca Coletto chiarimenti sui “ritardi nell’erogazione del fondo gravissime disabilità 2019”.

In particolare Bori chiede alla Giunta “quali azioni intende mettere in campo al fine di riprendere l'erogazione degli assegni mensili di sollievo, concludendo l’annualità 2019 e programmando gli interventi per il 2020, anche adeguando e rendendo uniformi i criteri di applicazione tra i diversi distretti sanitari regionali”. Illustrando l’atto in Aula, il consigliere Pd ha detto che “la Regione Umbria nel 2017 ha istituito un fondo per la cosiddetta ‘assistenza indiretta’ destinato a sostenere le funzioni assistenziali svolte da familiari o da altri soggetti ‘caregiver’, verso persone con gravissime disabilità associate o meno a patologie rare, spesso in condizione di dipendenza vitale. Il fondo destina assegni di cura mensili per potenziare l'assistenza a domicilio pari a 1.200 euro per le persone affette da patologia associata a malattia rara e 600 euro per le patologie non associate a malattia rara. Questi interventi di assistenza indiretta non vanno a sostituire, ma ad integrare i servizi sociosanitari forniti nelle strutture e nel territorio per le persone non autosufficienti, sostenendo con particolare attenzione chi si trova in condizioni di maggiore difficoltà. Le numerose famiglie inserite nella graduatoria hanno visto ora sospesa l'erogazione del contributo mensile senza alcun preavviso. Inoltre risultano disomogeneità nell’erogazione degli assegni di sollievo tra i diversi distretti sanitari regionali”.

L’assessore Coletto ha risposto che “il fondo in questione è alimentato da risorse del bilancio regionale e da risorse del ministero delle Politiche sociali. La parte di finanziamento regionale è passata da 4,4 milioni di euro (2016) a 3,1milioni (2017) a 4 milioni (2018); la quota del Fondo nazionale copre più della metà degli interventi. Le Aziende sanitarie nel 2019 hanno continuato a erogare servizi essenziali alle persone anticipando risorse del bilancio proprio e ciò ha portato alla momentanea interruzione degli altri setting, come l’assistenza indiretta, che non rientra nei livelli essenziali (Lea). Infine l’erogazione dell’assistenza indiretta prevede l’erogazione della stessa compatibilmente con la disponibilità di risorse assegnate dal fondo. È stato pubblicato il decreto che assegna risorse del 2019-2021 a tutte le Regioni, gli uffici stanno predisponendo gli atti per l’assegnazione delle risorse 2019-2020, l’assegnazione triennale eviterà discontinuità. Nel 2018 sono stati erogati interventi per la non autosufficienza pari a euro 11milioni 877mila, di cui 4,5 milioni l’assistenza indiretta. Quanto rilevato dal consigliere Bori è vero, esiste questa differenziazione tra Usl 1 e 2: punteremo ad accentrare la gestione di queste risorse da parte regionale in modo che ci sia erogazione continua indipendentemente dal bilancio delle varie aziende e che divenga omogenea l’erogazione del servizio così importante”.  
 
Bori ha replicato che “Il tema va affrontato e risolto. L’Umbria, per i Lea, è tra le Regione più virtuose d’Italia. I servizi che offre il sistema sanitario regionale e l’assistenza sul sociale offerta dalle strutture comunali a sovracomunali sono di altissimo livello. Sempre più spesso ci sono una serie di attività connesse alla patologia che devono essere svolte a carico delle famiglie perché non rientrano nei Lea, per questo nasce questo fondo per le gravi disabilità. Bisogna andare  nella direzione di integrare, non sostituire, tutto quello che viene fatto dal sistema sanitario e sociale a sostegno delle famiglie e dei pazienti”.