FORA(UNWEB) Perugia,   Nel corso della sessione di Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, il consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) ha chiesto all’assessore Luca Coletto “se la Giunta non intenda procedere all'estensione dello screening gratuito della mammografia a partire già dai 45 anni di età con cadenza biennale. E se la Giunta intenda rafforzare la comunicazione istituzionale pubblica di sensibilizzazione della popolazione femminile a tale problema, a partire da campagne informative ed educative nelle scuole elaborando anche progetti di comunicazione ed attività con le principali associazioni di volontariato che si occupano di queste problematiche della salute”.

Nell’illustrare l’atto in Aula Fora ha ricordato che “il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto nella popolazione femminile, che in Italia colpisce una donna ogni 8 nell'arco della vita ed è la prima causa di decesso per patologia oncologica nella popolazione femminile con 12mila vittime all'anno. Il tumore al seno è la causa del 29 per cento dei decessi nelle donne prima dei 50 anni, del 21 di quelle tra i 50 e i 69 e del 16 di chi ha oltre 70 anni. Grazie alla diagnosi precoce le donne di età compresa dai 50 ai 69 anni hanno una maggior probabilità di sopravvivenza. La diagnosi precoce, infatti, è il miglior sistema di lotta per individuare prima possibile la malattia. Alcune Regioni stanno estendendo la diagnosi precoce alle donne tra i 45 e i 49 anni, anche in relazione all'aumento della incidenza del tumore dello 0,6 per cento registrata dal 2003 al 2018. In Umbria grazie alla diagnosi precoce e al miglioramento delle cure, 86 donne su 100 che hanno avuto una diagnosi di tumore alla mammella, sono vive dopo cinque”.

L’assessore Coletto ha risposto che: “ È intenzione di questa amministrazione regionale provvedere al rafforzamento della comunicazione istituzionale per sensibilizzare ulteriormente le donne sull’importanza della prevenzione. È in itinere nel Patto per la salute appena approvato l’estensione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) delle mammografie delle donne dai 45 ai 49 anni. Il problema è che il Patto della salute è stato approvato con l’intesa Stato-Regioni, ma non è ancora legge. In attesa sarà nostra cura ampliare parzialmente la fascia d’età prendendo in esame due parametri: la familiarità e la sintomatologia. Questo in attesa che il Governo prenda atto della necessità di allargare l’intervallo delle mammografie partendo dai 45 e non più dai 50 anni. Per l’anno 2020 si ritiene che l’estensione dello screening gratuito a partire dai 45 anni con cadenza biennale, viste le condizioni economiche, organizzative attuali, in parte non è possibile prevederlo. In Umbria, a partire dal 2016, è stato esteso lo screening mammografico, con invito biennale, alle donne dai 70 ai 74 anni, innalzando il limite nazionale di quattro anni. L’estensione dello screening alla fascia 45-49 anni con invito biennale comporterebbe in linea teorica che le donne da chiamare, ogni anno, passino da 67mila 500 (tra i 50 e 74 anni) a circa 85mila 100. I radiologi senologi di screening sono attualmente 8, più uno in formazione nella Asl 1 e 5 nella Asl 2. I requisiti previsti per i radiologi che operano nel programma di screening sono quelli di dedicare ad attività senologica almeno il 50 per cento del loro tempo e leggere almeno 5mila esami di screening ogni anno.”

Nella replica, Fora, ha definito la risposta “parzialmente esauriente sul piano delle soluzioni. Siamo consapevoli della situazione critica del bilancio sanitario, così come quella organizzativa. Bene la volontà di porre in atto azioni verso il Governo che con la stipula del Patto per la salute possa garantire i trasferimenti necessari per l’ampliamento della fascia d’età per lo screening gratuito della mammografia”.