DeLucaconsigliere regionale Thomas De Luca (M5S) annuncia la presentazione di una interrogazione con cui chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di “promuovere alternative al glifosato attraverso disincentivi graduali che prevedano l'esclusione dai premi del Programma di sviluppo rurale per quelle aziende che ne facciano uso”. Per De Luca, in alternativa al diserbante chimico, andrebbero promossi “approcci agro-ecologici per migliorare la fertilità dei suoli, diversificare le produzioni, aumentare la capacità di sequestro di carbonio, garantire raccolti adeguati, affrontando il controllo dei parassiti e delle erbe seguendo e monitorando le dinamiche naturali”.

 

(UNWEB) Perugia,   - Il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) annuncia la presentazione di una interrogazione con cui chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di “promuovere alternative al glifosato attraverso disincentivi graduali che prevedano l'esclusione dai premi del Programma di sviluppo rurale per quelle aziende che ne facciano uso”.

De Luca sottolinea che “l’Umbria delle eccellenze deve puntare su altri paradigmi di sviluppo, soprattutto oggi che a livello globale c’è sempre più attenzione verso la qualità, il biologico, la sostenibilità, evitando dibattiti che possono danneggiare l’immagine della nostra regione, oltre che la salute dei cittadini e dell'ecosistema”. La Giunta dovrebbe quindi prevedere “premialità per quelle aziende che promuovano altre pratiche più adatte a sostenere, con politiche attive sul territorio, approcci agro-ecologici per migliorare la fertilità dei suoli, diversificare le produzioni, aumentare la capacità di sequestro di carbonio, garantire raccolti adeguati, affrontando il controllo dei parassiti e delle erbe seguendo e monitorando le dinamiche naturali”.

Il capogruppo M5S a Palazzo Cesaroni si chiede “Quanto è forte l’influenza delle multinazionali nei confronti di alcune istituzioni?” Ed afferma che ‘chi oggi riaccende il dibattito sull'utilizzo del glifosato in agricoltura danneggia l’immagine del Made in Umbria e delle eccellenze produttive agroalimentari’: il glifosato è l'erbicida più usato nel mondo. Mentre dal primo gennaio 2020 l’Austria ne ha bandito l’utilizzo per il principio di precauzione, in Umbria c’è chi tenta di spalancare le porte alla Monsanto, rischiando di danneggiare l’immagine green e sostenibile del Made in Umbria in chiave turistica e di eccellenze produttive agroalimentari. In gran parte del mondo scientifico il glifosato è un sorvegliato speciale, già 5 anni fa l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (unico studio in materia riconducibile all’Oms), lo ha inserito nella lista delle sostanze ‘probabilmente cancerogene’ mentre uno studio dell'Università del Texas pubblicato su Pnas rivela che questa sostanza causerebbe danni indiretti alle api intaccando le loro difese naturali rendendole dunque più esposte a microrganismi letali”.

De Luca conclude ricordando che “è vero l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha invece espresso un giudizio più mite, ma secondo quanto denunciato da varie associazioni molte pagine del rapporto (EFSA) che ha valutato i rischi dell’uso del glifosato, sono state riprese con un copia e incolla dalla richiesta di rinnovo dell’autorizzazione da parte delle aziende che lo producono. In seno alle massime istituzioni europee c'è un ampio dibattito in corso, mentre l’Italia già nel 2017 votò contro la proroga delle autorizzazioni all'utilizzo di 5 anni, insieme alla Francia e altre nazioni”.