88335953 2636496039920751 4516897254140805120 oI consiglieri regionale di opposizione Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi (Pd), Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) e Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) annunciano la presentazione di una interrogazione con cui chiedono alla Giunta di Palazzo Donini “un intervento urgente e deciso, con nuovi concorsi, stabilizzazioni e scorrimenti” per il personale del sistema sanitario umbro.

 

(UNWEB) Perugia,   - “L’emergenza Coronavirus ha messo in luce la carenza di personale del sistema sanitario umbro, con troppi precari e pensionamenti che lo stanno mettendo in ginocchio. Serve quindi un intervento urgente e deciso, con nuovi concorsi, stabilizzazioni e scorrimenti”. Lo chiedono, con una interrogazione di cui annunciano la presentazione, i consiglieri regionali di opposizione Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi (Pd), Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) e Vincenzo Bianconi (Gruppo misto).

“I numeri dei precari nelle aziende sanitarie e nelle aziende ospedaliere – spiega il capogruppo Bori, primo firmatario – risultano significativi: l’azienda ospedaliera universitaria di Perugia ne conta 200, l’azienda ospedaliera di Terni 100, l’azienda sanitaria Umbria 2347, l’azienda sanitaria Umbria 1 oltre 200. 160 sono, inoltre, i lavoratori interinali di Umbria Salute, la società in house che eroga servizi come il front office e i CUP. Cifre non più sostenibili e che hanno già allarmato i sindacati".

"Quanto ai pensionamenti – prosegue Bori – 300 unità lasceranno il lavoro entro il 2025, circa il 15 per cento del totale. Il tutto in un quadro di incertezza e di vuoto decisionale, mancando tre direttori sanitari su quattro. Una incertezza che non sta aiutando nella gestione dell’emergenza Covid-19”.

“Un panorama – conclude il primo firmatario dell’atto ispettivo – con parametri che vanno ben oltre il consentito, facendo rischiare provvedimenti penalizzanti da parte della Corte dei Conti. Molti professionisti, sottoposti a stress eccessivi, stanno lasciando il sistema sanitario regionale a favore del privato o delle regioni confinanti. Ecco quindi che si fa urgente sbloccare la situazione attraverso stabilizzazioni, scorrimenti di graduatorie e concorsi. Azioni imprescindibili per evitare di mettere a rischio un sistema sanitario pubblico come il nostro, fino ad ora solido e capace”.


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