DeLucaIl consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) esprime soddisfazione per “la chiusura e lo smantellamento dell’inceneritore Terni Biomassa”. Per De Luca si tratta di una “vittoria senza precedenti dei cittadini ternani, frutto di una guerra che combattiamo da anni per il diritto alla salute e al lavoro, per uno sviluppo che guarda al futuro e alla sostenibilità ambientale. Ora occorre un nuovo paradigma di sviluppo per la città”.

 

(UNWEB) Perugia,  “Una vittoria senza precedenti dei cittadini ternani. La notizia della chiusura e il futuro smantellamento dell'inceneritore Terni Biomassa, riportato da alcuni organi di stampa questa mattina, è solo un tassello di una lunga guerra che combattiamo da anni per il nostro diritto alla salute e al lavoro, per uno sviluppo che guarda al futuro e alla sostenibilità ambientale”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Un successo – spiega De Luca in una nota congiunta con i consiglieri comunali del M5S del Comune di Terni - frutto dell'impegno e della determinazione di uomini e donne che si sono uniti senza simboli di partito attorno alle bandiere del comitato ‘No Inceneritori Terni’, che per anni è stato un punto di riferimento per la città e per coloro che hanno deciso di alzare la testa contro chi stava tristemente svendendo i loro diritti. La dimostrazione plastica che di fronte all'impegno civile portato avanti con passione e sacrificio anche i più beceri interessi privatistici e di lobby sono costretti ad arretrare. A queste persone va il nostro ringraziamento, perché in questi anni hanno saputo riporre ideologia e credo politico per stringersi intorno ad una battaglia di civiltà”.

“Siamo tuttavia coscienti – prosegue De Luca - che c'è ancora molto da fare e che non è possibile abbassare la guardia in questo momento contro quei rigurgiti di negazionismo ambientale e contro la facile tentazione da parte di alcuni decisori politici di svendere il futuro della città in cambio di qualche briciola di elemosina. Una vittoria che deve spingerci ad alzare l'asticella e pretendere di più contro chi continua a negare un disastro ambientale caratterizzato da 150 anni di industrializzazione pesante e colpevole assenza delle istituzioni. Negare questo vuol dire essere complici. Il nostro auspicio – conclude - è che si apra un percorso nuovo che sia anche l'occasione per una riconversione degli impianti e del paradigma industriale della città in un ottica di sviluppo sostenibile ed economia circolare che possa portare a nuova occupazione, vero progresso e speranza per l'intero territorio della conta ternana”.


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