FORAIl consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) sollecita la Giunta regionale affinché venga attivato “entro lunedì l'accordo quadro con le 5 case di cura convenzionate in Umbria”. Fora evidenzia che le strutture private tutte insieme hanno la possibilità di mettere a disposizione 290 posti letto, oltre 400 operatori sanitari tra medici, infermieri, terapisti e personale non medico,  e apparecchiature al fine di assistere pazienti con patologie di ordine chirurgico, medico e riabilitativo, liberando così gli ospedali pubblici impegnati nella gestione dell’emergenza Covid19”.

 

(UNWEB) Perugia,   “Non si può più aspettare. Sono passate settimane da quando  le case di cura private dell’Umbria, enti di diritto privato ma a tutti gli effetti  operanti con funzioni pubbliche all’interno del sistema sanitario regionale in regime di convenzionamento, hanno teso la mano alla Regione dichiarandosi disponibili a sostenere la sanità ospedaliera e territoriale tramite le proprie strutture e i professionisti presenti”. Lo dichiara il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) spiegando che “sono cinque le case di cura convenzionate in Umbria, Villa Fiorita, Villa Aurora, Clinica Lami, clinica Liotti e Clinica Portasole”.

“Tutte insieme, queste strutture private - aggiunge Fora - hanno la possibilità di mettere a disposizione 290 posti letto, oltre 400 operatori sanitari tra medici, infermieri, terapisti e personale non medico, e apparecchiature, al fine di assistere pazienti con patologie di ordine chirurgico (compresi gli interventi relativi), medico e riabilitativo, liberando così gli ospedali pubblici impegnati nella gestione dell’emergenza Covid19. E’ infatti noto - ricorda - che molti ospedali sono stati costretti a sospendere una serie di interventi sanitari anche urgenti (tra cui la chirurgia oncologica, l’ortopedia, la traumatologia) per liberare i reparti e gestire l’emergenza”.

Il consigliere regionale sottolinea che “400 operatori sanitari possono essere un sostegno prezioso per sostenere la sanità pubblica, senza alcun costo aggiuntivo sulle casse pubbliche, come sta già avvenendo in diverse altre regioni d’Italia, in quanto le prestazioni sanitarie offerte dalle case di cura convenzionate rientrano nella quota di spesa prevista dalla Regione per tali prestazioni. Ci si lamenta che manca personale sanitario, medici ed infermieri, mentre stiamo lasciando a casa in cassa integrazione professionisti sanitari e medici che potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno fondamentale per gestire la crisi”.

Fora invita “la Regione ad attivare entro lunedì prossimo con determinazione e celerità l'accordo quadro con le 5 case di cura convenzionate in Umbria: in questi giorni ci sono state diverse interlocuzioni fra la Regione e le strutture, si sta procedendo con apertura e positività ma ora occorre siglare in fretta l'accordo perché ci sono tanti cittadini e famiglie che non possono più accedere alle strutture ospedaliere e che pure hanno bisogno di cure che potrebbero trovare in queste strutture. In questa fase di emergenza - conclude Andrea Fora - sarebbe inconcepibile e al limite dell'irresponsabile non avvalersi di queste risorse”.