Bianconi2Il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (gruppo Misto) ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e ai ministri del Turismo, Dario Franceschini, e della Sanità, Roberto Speranza, in cui chiede l'attivazione di un tavolo di confronto tra il Governo, le associazioni di categoria e i sindacati per definire al più presto i nuovi standard e le procedure igienico-sanitarie che tutti i comparti economici dovranno adottare quando potranno valutare di riaprire la loro attività. Bianconi sottolinea che alcune imprese, in base alle nuove disposizioni, potrebbero essere costrette anche a reinventarsi completamente e altre potrebbero dover trovare nuove soluzioni che necessitino persino di interventi strutturali.

 

(UNWEB) Perugia, 6 aprile 2020 - “Ritengo indispensabile, già da adesso, definire i nuovi standard e le procedure igienico-sanitarie che tutti i comparti economici dovranno adottare quando potranno valutare di riaprire la loro attività”: è uno dei passaggi chiave di una lettera aperta che il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (gruppo Misto) ha indirizzato al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e ai ministri del Turismo, Dario Franceschini, e della Sanità, Roberto Speranza, in cui chiede di “attivare subito tavolo di confronto tra governo e associazioni di categoria”.

“Mentre assistiamo – scrive Bianconi - all’immane sforzo del Governo, del personale sanitario, del mondo del volontariato per superare il momento critico che vive il nostro Paese, occorre oggi porsi degli interrogativi che riguarderanno la cosiddetta 'Fase 2', quella in cui ciascuno di noi dovrà convivere con il virus e, pian piano, tornare alla normalità. Da imprenditore turistico e rappresentante del mondo della politica, ho l’obbligo di guardare con fiducia al domani ma anche il dovere morale di pensare a come trasformare le nostre aziende in luoghi sicuri per i lavoratori, le loro famiglie ed i nuovi ospiti”.

“È importante – secondo Bianconi - distinguere le misure temporanee, quelle permanenti e i criteri generali. Siamo consapevoli che alcune imprese, in base alle nuove disposizioni, potrebbero essere costrette anche a reinventarsi completamente e che altre potrebbero dover trovare nuove soluzioni che necessitano persino di interventi strutturali. Tutti dovranno dotarsi di quello che serve per rispettare nuovi disciplinari e linee guida. Occorre, dunque, lavorare nell’immediato su questo tema, aprendo un confronto urgente tra Governo, associazioni di categoria e sindacati. A tutto ciò dovrà seguire, nel momento opportuno, una campagna di comunicazione che rassicuri lavoratori, consumatori nazionali ed internazionali sulla serietà delle politiche adottate dall’Italia. Non possiamo pensare di affrontare il mercato internazionale, specie quello turistico, con disomogenee leggi Regionali.

“E’ il tempo – conclude - che l’Italia faccia l’Italia, specialmente nel turismo. Serve una risposta unitaria di qualità per i turisti e di sostenibilità per le aziende”.


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