Porzi PDInterventi coordinati tra Istituzioni locali, forze politiche e sindacali, al fine di far fronte ai tentativi di infiltrazione delle attività criminali e mafiose: è quanto si propone un ordine del giorno proposto dalla consigliera Donatella Porzi (PD) e siglato da tutti i consiglieri di minoranza. La proposta di ordine del giorno sarà inviata al Coordinamento delle commissioni e degli osservatori regionali sul contrasto della criminalità organizzata e della promozione della legalità delle Assemblee legislative italiane.

 

(UNWEB) Perugia, 6 aprile 2020 – “Servono interventi coordinati tra Istituzioni locali, forze politiche e sindacali, al fine di far fronte ai tentativi di infiltrazione delle attività criminali e mafiose in un momento di crisi per l’economia, dovuta allo stop imposto dalle misure di contenimento del contagio per il coronavirus”. A chiederlo un ordine del giorno proposto dalla consigliera Donatella Porzi (Pd) e firmato anche da Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Fabio Paparelli e Simona Meloni (Partito Democratico), Andrea Fora (Patto Civico), Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) e Thomas De Luca (Movimento cinque stelle). 

“Con il prolungarsi della fase di lockdown – dice Porzi – , si fanno sempre più attuali gli allarmi lanciati dal dipartimento di Pubblica sicurezza diretto da Franco Gabrielli, dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, dal procuratore generale di Perugia Fausto Cardella e dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. L’eventualità è che lo stop prolungato determini una crisi di liquidità delle imprese, offrendo così una occasione alle attività criminali per infiltrarsi e determinare il futuro dell’economia della nostra regione. Le mafie infatti, ricordava De Raho proprio ieri in una intervista, si inseriscono quando c’è difficoltà e iniziano partendo dal costruirsi un consenso sociale”.

“Le Istituzioni preposte – prosegue Porzi – devono alzare le antenne e costruire gli anticorpi della società. Devono prevedere aiuti economici senza burocrazia, pretendendo però una seria rendicontazione. Lo Stato deve accompagnare senza difficoltà e controllare. Il nemico, in questo caso, ha la capacità di nascondersi nelle pieghe delle attività economiche e sociali, anche in regioni che hanno un livello di legalità alto, come la nostra. Esposte particolarmente tutte le attività legate al turismo, alla ristorazione e all’edilizia, ma anche tutti quei lavoratori in nero, che rischiano di trovarsi senza sussidi e senza stipendio”. 

“Dall’Umbria – conclude Porzi – deve partire una risposta pronta sull’argomento, dobbiamo dare l’esempio. La nostra proposta di ordine del giorno sarà inviata per essere condivisa anche sul tavolo nazionale al Coordinamento delle commissioni e degli osservatori regionali sul contrasto della criminalità organizzata e della promozione della legalità. Ho avuto l’onore di guidare fino allo scorso ottobre questo organismo che oggi è presieduto dal presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala”.


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