De LUCAIl consigliere regionale Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle) informa di aver scritto ai Prefetti di Perugia e Terni per porre l’attenzione sulla situazione delle aziende agroforestali dell’Umbria. Per De Luca c’è il rischio che, l’anno prossimo, si dovrà importare il legname da riscaldamento, visto che il taglio dei boschi in questa fase è stato vietato.

(UNWEB) Perugia,  - “In Umbria tornano a lavorare gli stabilimenti con produzioni non essenziali come quelli della Ast di Terni mentre invece le aziende agroforestali che tagliano e movimentano legna nei boschi vengono multate”. Lo denuncia il capogruppo M5S a Palazzo Cesaroni, Thomas De Luca, annunciando di aver “predisposto una missiva alle Prefetture umbre per porre l'attenzione su questo tema”.

De Luca chiede quindi “buon senso nell'applicazione delle norme, altrimenti il rischio è quello di ritrovarci l’anno prossimo a dover importare materia prima dall'estero e veder compromesso il taglio della stagione 2020 lasciato nei boschi tra la vegetazione che torna rigogliosa. Mentre mandiamo gli operai nelle fabbriche - sottolinea il consigliere regionale - lasciamo a casa lavoratori che possono operare in massima sicurezza all'aria aperta a svolgere mansioni di primaria importanza per cui le distanze tra singoli sono di norma fisiologiche e ben superiori a quelle consigliate dagli organismi scientifici e sanitari in tutto il mondo”.

“L’attività svolta nella primavera 2020 - spiega Thomas De Luca - è finalizzata alla produzione di legna da ardere da immettere sul mercato nella prossima stagione autunno/inverno. Si tratta di un bene di primaria importanza in quanto combustibile per le tante famiglie della nostra regione che vivono in zone rurali e non sono collegate alla rete del metano, per cui il legname rappresenta la fonte primaria di riscaldamento. Molte aziende boschive, a causa di un'interpretazione molto stringente del Dpcm del 22 marzo scorso, hanno dovuto interrompere la propria attività in quanto non collegate alla filiera della vendita all'ingrosso ma a quella della vendita al dettaglio. Salvo grandi aziende che approvvigionano i magazzini di legnami, le criticità che ci sono state segnalate sono molte”.

Il consigliere M5S ritiene “opportuno che con senso di responsabilità i Prefetti diano indicazioni chiare soprattutto alle forze dell'ordine, così come avvenuto per aziende come la Acciai speciali Terni (Ast), quantomeno per consentire agli operatori di rispettare i vincoli e completare le operazioni forestali necessarie. Le tempistiche e i termini a disposizione delle imprese forestali, già limitate, non sono sufficienti - conclude - a garantire un adeguato ritorno economico in un settore che già di per sé non presenta grandi margini”.