95607761 2685506718353016 5422665080447696896 oPer Vincenzo Bianconi (Misto) “non saranno le due settimane di aperture anticipate dalla Tesei a cambiare l’impatto della crisi sulla nostra economia regionale”. Bianconi indica cinque “gravi errori della Giunta” nella gestione dell’emergenza Covid-19 e cioè la mancata definizione di: risorse regionali disponibili; livello di danno per i settori economici più colpiti; settori economici che potrebbero sostenere da subito l’economia regionale; misure mirate; mancato confronto.

 

(UNWEB) Perugia,- “Ho sperato in queste settimane di assistere ad un cambio di marcia di questo nuovo Governo regionale ma, purtroppo, non ho visto coraggio, apertura al confronto, visione e innovazione”. Così il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Misto) che si dice “deluso dalla gestione dell’emergenza” ed individua “cinque errori gravi commessi dalla Giunta in questo primo approccio al rilancio economico e del lavoro”.

“Non saranno le due settimane di aperture anticipate rincorse dalla Tesei – dice Bianconi - a cambiare l’impatto della crisi sulla nostra economia regionale. Tanto fumo e poco arrosto, la montagna che partorisce il topolino. Occorreva il coraggio per affrontare un altro tipo di sfida, qualche cosa di più tosto sul quale misurare scelte e peso politico di questo governo regionale. Tanta voglia di criticare il Governo centrale, tante pretese verso gli altri ma poi, come spesso capita ad alcuni, si perde il focus e ci si dimentica di quello che si sarebbe potuto fare in Umbria”.

L’elenco degli “errori” indicati da Bianconi riguarda in primo luogo la “mancata definizione delle risorse regionali disponibili per combattere la crisi economica, e cioè quante sono quelle relative ai fondi strutturali che la Regione è disponibile a mettere a disposizione e quelle che la Regione è disponibile ad investire rimodulando il bilancio regionale 2020”.

Il secondo “errore” rilevato da Bianconi riguarda anche qui la mancata indicazione del “livello di danno per i settori economici più colpiti senza il quale – sottolinea - non è possibile stilare un piano di rilancio economico. Si sarebbero potuti definire senza troppi problemi i diversi livelli di danno per codice Ateco, se solo ci fosse stata la volontà e la lungimiranza per farlo”.

Terzo “errore” della Giunta regionale consiste nel non aver saputo individuare “i settori economici che potrebbero sostenere da subito l’economia regionale. Sarebbe stato lungimirante per chi è al governo, definire anche i codici Ateco di quei settori che più di altri, potrebbero generare effetti positivi economici e sociali”.

Bianconi indica poi nella “mancata definizione di misure mirate” il quarto “errore” e si chiede come si possa “annunciare un piano di misure economiche senza avere chiaro quante sono nel loro complesso tutte le risorse regionali sulle quali può contare l’Umbria. Mi chiedo – aggiunge - come si può definire un piano di aiuti all’economia regionale senza una definizione del livello di danno dei diversi settori, per dimensione, per il numero medio degli addetti, e per i problemi che dovranno affrontare nel breve, medio e lungo periodo. Nessuno ha pensato ad un contributo al lavoro mirato per per settori”.

Chiude l’elenco di Bianconi il “mancato confronto”, la mancata apertura di “un tavolo operativo di serio dialogo tra tutte le forze politiche della regione, le associazioni di categoria ed i sindacati per condividere idee, analisi, critiche, progetti, suggerimenti, prima di scegliere. Sembra che la maggioranza si sia chiusa nel proprio fortino per rispettare gli ‘ordini del partito’ invece di mettere il bene dell’Umbria al primo posto”.

“Mi chiedo – conclude - come si possa non avere il coraggio di scrivere una pagina nuova nel modo di fare politica in Italia partendo dalla terra di San Francesco, in un momento come questo. Non è il tempo di rincorrere il consenso elettorale, è il tempo dell’umiltà, del mettersi al servizio della propria comunità, è il tempo di fare le cose giuste anche se sono più difficili”.


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