PdBori Meloni PaparelliI consiglieri regionali del Partito democratico, Tommaso Bori, Simona Meloni e Fabio Paparelli annunciano la presentazione di un'interrogazione rispetto alla “nuova fase sanitaria”, auspicando che l’Esecutivo di Palazzo Donini “cambi marcia e ripristini i servizi per i cittadini”. I consiglieri Dem chiedono dunque alla Giunta “quali misure siano al vaglio dell’assessorato alla Sanità rispetto alla selezionate delle strutture Covid free, al ripristino delle attività sanitarie, sulla riattivazione dell'intramoenia e in merito allo smaltimento delle liste d'attesa”.

(UNWEB) Perugia, “Tenuto conto della curva dei contagi e dell'andamento epidemiologico, ma anche e soprattutto dei modelli di previsione per il futuro, è giunto il momento di programmare la nuova fase dell'emergenza sanitaria in Umbria, con interventi di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che affianchi la gestione dei casi positivi al coronavirus e il ripristino dei servizi sanitari alle persone”. I consiglieri del Partito democratico, Tommaso Bori (Capogruppo), Simona Meloni e Fabio Paparelli con una interrogazione chiedono alla Giunta regionale di conoscere “quali misure siano al vaglio dell’assessorato alla Sanità rispetto alla selezionate delle strutture Covid free, al ripristino delle attività sanitarie, sulla riattivazione dell'intramoenia e in merito allo smaltimento delle liste d'attesa”.

Per i consiglieri Dem “è urgente e necessario definire la rete ospedaliera all’insegna di una netta separazione tra presìdi Covid Free e strutture dedicate al Covid, in modo tale da assicurare una progressiva ripresa della normale attività delle strutture pubbliche di cura e assistenza”.

“A distanza di oltre due mesi dall'inizio dell'emergenza sanitaria e in piena pandemia Covid-19 – rilevano i tre consiglieri - la Giunta regionale non ha ancora delineato con chiarezza quali sono le strutture sanitarie Covid free e quali i Covid hospital, così come non ha attuato, ad oggi, dei protocolli omogenei in tutti i territori e messo in campo percorsi completamente differenziati nei servizi sanitari per la gestione dei pazienti positivi al coronavirus. Tale situazione - sottolineano - merita di essere affrontata e risolta quanto prima, al fine di escludere l’utilizzo di strutture miste che, come rilevato unanimemente dalla comunità scientifica, aumentano i rischi di contagio”.

Per Bori, Meloni e Paparelli, “nella nuova fase dell’emergenza sanitaria, la riorganizzazione della normale attività del Servizio sanitario regionale è fondamentale, in particolare, attraverso l’erogazione dei servizi di specialistica ambulatoriale, per garantire le necessarie prestazioni e servizi a cittadini Umbri e al fine di evitare un ulteriore incremento delle liste di attesa”.

A tal proposito Bori, Meloni e Paparelli chiedono “di procedere al superamento definitivo della stasi attuale e il conseguente ripristino dei servizi sanitari. Servono informazioni precise sui tempi previsti per riportare l’ospedale di Foligno in struttura Covid free, oltre che sul cronoprogramma stabilito per il ripristino delle attività ordinarie e di alta specialità del polo ospedaliero di Città di Castello e nelle aziende ospedaliere universitarie di Perugia e di Terni.”

“Grande attenzione - suggeriscono - va posta anche sul presidio ospedaliero di Pantalla, polo unico sanitario per l'intera media valle del Tevere, e sull’utilizzo di strutture già attrezzate all'uso biomedico che sono nella disponibilità del patrimonio sanitario pubblico, come il Centro di ricerca sulle cellule staminali nell'ex-Milizia di Terni che può essere destinato in via esclusiva alla gestione delle emergenze sanitarie”.

Attraverso il loro atto ispettivo i consiglieri Dem intendono acquisire inoltre “dati chiari sulle liste di attesa e sulla ripresa delle attività di intramoenia nelle strutture che lo consentono. È necessario – spiegano - che la Giunta regionale dia conto ai cittadini delle azioni che sono state intraprese in merito e, in particolare, è utile conoscere se il piano per lo smaltimento delle liste di attesa è stato adottato e con quali risultati, rispetto alle prestazioni chirurgiche, cliniche e specialistiche ambulatoriali, in particolari per le categorie B, D e P, e la situazione per i servizi di screening e prevenzione”.


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