DeLucaIl capogruppo del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca, afferma che molte persone saranno costrette a pagarsi i test sierologici nei laboratori privati e chiede “quanto prima” un protocollo per “individuare le categorie dei soggetti a rischio” e che si effettuino test regolarmente e gratuitamente.

 

(UNWEB) Perugia,  Il capogruppo del Movimento 5 stelle Thomas De Luca sottolinea la “assenza” in Umbria di un “piano di monitoraggio reale” della pandemia, sottolineando che “molte persone e intere famiglie saranno costrette a pagarsi i test sierologici nei laboratori privati, ignare dei limiti che tutto questo comporta”.

De Luca chiede “quanto prima” un protocollo per “individuare le categorie dei soggetti a rischio e che si effettuino test regolarmente e gratuitamente, senza far ricadere ulteriori spese in carico a chi già si è messo al servizio della comunità senza chiedere un euro in cambio”. Il riferimento è non solo al personale medico e sanitario, ma anche ai volontari della Protezione civile, volontari del soccorso sanitario in emergenza che spesso operano nelle strutture di Pronto soccorso o del 118, forze dell'ordine, vigili del fuoco, operatori dei supermercati. Il capogruppo pentastellato vorrebbe anche che si prendesse in considerazione, “come stanno già facendo Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia”, l'ipotesi di prevedere anche il ricorso alla prescrizione del medico di famiglia per accedere al tampone o al test sierologico, con l’esenzione da ticket, inserendo uno specifico codice.

“Sono passati mesi – ricorda De Luca -, era la fine di marzo, da quando fu annunciato uno screening su tutti i soggetti maggiormente esposti che sono stati o possono essere stati a contatto con casi di probabile Covid19; mentre con gli operatori sanitari, anche se con enorme ritardo, sono cominciati i controlli, altre categorie fortemente esposte vengono totalmente ignorate. Gli operatori, come i volontari della protezione civile o i volontari del soccorso, infatti, pur svolgendo la loro attività in prima linea a supporto di un sistema sanitario regionale in evidente affanno, saranno costretti a pagarsi i test sierologici nei laboratori privati. Da quanto ci risulta, reiterate richieste di effettuare test e tamponi su queste determinate categorie sarebbero giunte alle Asl di competenza che non avrebbero mai risposto”.

“È di tutta evidenza – sottolinea il capogruppo M5s - come gli ultimi casi riscontrati in Umbria siano circoscritti intorno alle strutture sanitarie e in contesti di assistenza a persone già infette, per questo è necessario un maggior impulso al monitoraggio di determinate categorie. Se è vero che la fase 2 di questa emergenza debba essere effettuata sulla base delle ormai famose 3T, Testare, Tracciare, Trattare. Non ci sembra questo un buon inizio”.


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