provincia foto di dicembre 2017(UNWEB) TERNI – Il consiglio provinciale ha approvato nell’ultima seduta di ieri in video conferenza un ordine del giorno nel quale impegna “il dirigente della direzione attività finanziarie, a un monitoraggio costante delle entrate e delle uscite e a riferire al Consiglio provinciale, con cadenza bimestrale, eventuali scostamenti rispetto alle previsioni. Tutto ciò al fine di poter adottare le misure necessarie, per la salvaguardia degli equilibri di bilancio e per rispettare le disposizioni di legge che regolano i bilanci degli enti locali”.

Nell’atto si motiva la richiesta “viste le previsioni di entrata e di uscita contenute nella proposta di bilancio triennale 2020 –2022, le quali potrebbero essere fortemente influenzate dalle conseguenze economiche e sociali legate all’emergenza epidemiologica Covid 19; vista l’incertezza legata al provvedimento governativo denominato “Decreto Aprile”, a oggi 11.05.2020 non ancora approvato, che dovrebbe contenere, tra l’altro, misure a favore degli Enti Locali per compensare le eventuali minori entrate per tasse e tributi; viste le conclusioni del parere espresso dall’organo di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2020 -2022”.

Documento della minoranza sul voto per il bilancio – “Le nostre considerazioni si fondano principalmente sulla attenta e puntuale analisi di bilancio redatta dal collegio dei revisori dei conti nella quale emergono alcuni dati inequivocabili. L’inammissibile e imbarazzante ritardo da parte del Governo Centrale nell’emettere provvedimenti legislativi con risposte chiare e tempestive a sostegno di Provincie, Comuni e città metropolitane.

Siamo all‘ 11 maggio e il Governo Conte deve emettere ancora il Decreto Aprile. Ad oggi come evidenziano i revisori, secondo una stima prudenziale, per le Provincie e le città metropolitane ci sono già 820 milioni di entrate in meno per il mancato gettito di IPT e RCA.

Altra mancata entrata sarà verosimilmente generata dalla TOSAP, sappiamo che tra le misure che saranno applicate dagli enti a sostegno dell’economia e delle attività produttive ci sarà proprio l’esenzione dalla tassa in questione. In due occasioni il governo incontrando i rappresentanti UPI e ANCI ha ribadito l’impegno ad istituire un fondo da 3,5 miliardi per iniziare a coprire le entrate che si stanno perdendo a causa dell’emergenza sanitaria, ma ad oggi non c’è alcun provvedimento legislativo in merito e non vi è neppure traccia di eventuali linee guida ime merito alla distribuzione di tali fondi, sappiamo che per qualsivoglia criterio adottato la Regione Umbria in primis e la provincia di Terni in seconda istanza non potranno essere agevolate ( popolazione, incidenza dei contagi in rapporto alla stessa, incidenza delle zone rosse, numero di attività produttive presenti sul territorio,...).

Forte preoccupazione ci assale altresì pensando alla ripresa e alla pochezza di proposte espresse dal Governo centrale, l’ultima conferenza Stato-Regioni ne è la prova tangibile. Una serie immotivata di no a qualsiasi proposta avanzata dai Governatori Regionali senza mettere di contro sul tavolo un piano concreto.

Stante queste gravissime mancanze possiamo immaginare una ripresa farraginosa e priva di interventi concreti e dunque ulteriori riduzioni delle entrate di cassa dell’Ente come conseguenza della grave crisi.

Siamo altresì coscienti che le minori entrate provocheranno inevitabilmente uno slittamento di interventi urgenti come ad esempio la manutenzione delle strade Provinciali e, in assenza di misure idonee da parte dello Stato saranno impossibili anche interventi alle scuole (che tra l’altro vanno adeguate alle nuove normative di contenimento dell’epidemia e rese fruibili per studenti, insegnanti e personale addetto).

Rispetto al fondo crediti di dubbia esigibilità, verosimilmente potrebbe subire un aumento dovuto alla crisi pandemica che si sta vivendo ingessando ancora di più il bilancio dell’ente nei prossimi anni. Il Collegio dei Revisori dei Conti si esprime in maniera estremamente chiara in questo passaggio: “Come evidenziato nella nota integrativa: Le disposizioni contenute nel D.L. 19/2020, in modo particolare, potrebbero, per l’anno in corso, avere come conseguenza immediata una flessione negli importi delle previsioni per talune voci in entrata che, se non costantemente monitorate, rapportandole agli impegni di spesa, comprometteranno gli equilibri del bilancio e non garantiranno la loro salvaguardia”.

Tale affermazione ci fa comprendere quanto sarà difficile mantenere gli equilibri di bilancio per il Consuntivo. Il parere viene espresso dalle seguenti affermazioni che riportiamo fedelmente: si “ritiene che l’equilibrio di bilancio sia fortemente subordinato ai provvedimenti legislativi in corso di emanazione e che il giudizio sullo stesso sia condizionato dall’approvazione e dal contenuto degli stessi.

Ciò letto ci suggerisce ampiamente la decisione in merito alla votazione odierna, il nostro senso di responsabilità ci invita a esprimere parere contrario invitando il consiglio tutto a riflettere in merito prima di prendere una decisione e a non cavalcare un mero ragionamento demagogico di politica di parte. Serve dare un segnale di grande preoccupazione al Governo Centrale per il proseguo della gestione degli Organi Periferici e se non altro una presa d’atto dell’appoggio ad un bilancio di previsione estremamente lontano dalla realtà”.