Bori Melasecche(UNWEB) Perugia,   – Nella sessione riservata al question time della seduta di oggi dell’Aula di Palazzo Cesaroni, il consigliere Tommaso Bori (Pd) ha chiesto all’assessore Mesalecche di “riattivare il servizio del trasporto pubblico locale, tenuto fermo alla fase 1 dell’emergenza Covid dalla Giunta, e prevedere seri sostegni ai lavoratori e alle aziende del settore, anche procedendo con la liquidazione dei corrispettivi economici spettanti”. 

“Vogliamo un'Umbria che sia non solo cuore verde d'Italia ma d'Europa, mentre è un polmone nero per l'elevatissimo accesso al mezzo privato e lo scarso utilizzo del mezzo pubblico, che dobbiamo invece incentivare in ogni sua forma e mezzo, quindi l'offerta del servizio è il tema centrale. C'è stata una drastica riduzione di corse, che ha interessato soprattutto alcune fasce della popolazione, chi risiede in piccoli centri e deve spostarsi nei più grandi. Vanno tutelate fasce deboli e anziani. Poi le aziende, messe in crisi dalla riduzione delle attività e delle risorse, quindi dei lavoratori, di cui il 50 per cento è in solidarietà. Chiediamo quindi se e come potenziare e riattivare appieno il servizio di trasporto pubblico, specialmente per le zone più decentrate, se previste e quali misure di sostegno ai lavoratori e alle aziende del Tpl e se, quando e come la regione intenda definire azioni di supporto liquidando i corrispettivi economici spettanti alle aziende”.

L'assessore Melasecche ha confermato l'impegno della Giunta a riorganizzare completamente il servizio trasporti, sottolineando che “abbiamo ereditato una struttura trasporti disintegrata, con dirigenti e funzionari che mancavano e nella difficoltà di dare una risposta durante l'emergenza mentre si procede a reintegrare la struttura. Con il pressing continuo di Busitalia perché la Regione deve far fronte a circa 30milioni di debiti pregressi e con la nuova agenzia da riorganizzare completamente per eliminare dai 15 ai 18milioni di euro di disavanzo annuale. Abbiamo fatto i salti mortali per pagare quello che potevamo – ha spiegato l’assessore – con le difficoltà di erogare fatture se anche una sola delle imprese non fosse dotata del Durc, condizione che blocca tutto. Fatta l'anticipazione dell'80 per cento alle imprese. Entro luglio abbiamo deliberato il 100 per cento di marzo e aprile e il 90 per cento fino ad agosto. È in corso la procedura per creare una nuova agenzia dalla bad company di Umbria mobilità, con le banche che non hanno sottoscritto l'accordo di non aggredibilità del Fondo nazionale trasporti che dobbiamo trasferire all'agenzia. Attendiamo la quota parte spettante all'Umbria dei 500 milioni promessi dal governo e dobbiamo attendere anche dalla Unione europea di sapere quanto dobbiamo erogare per non pagare più del dovuto a seguito dell'evento pandemico, che ha comportato una diminuzione dei costi. Sono aspetti molto complessi che sono disponibile a spiegare nel dettaglio, evidenziando che la Regione ha fatto più del dovuto in considerazione della difficile situazione ereditata”.

Nella replica conclusiva, Bori ha detto: “cogliamo l'invito dell’assessore ad approfondire la situazione, nella speranza che Salvini non lo costringa alle dimissioni, come abbiamo letto sui giornali. Non si dimentichi che aver creato una nuova agenzia comporta il risparmio dell'Iva su tutto il trasporto, con più risorse per la Regione Umbria. Il tema centrale è di offrire ai cittadini un servizio essenziale, come lo è anche per il turismo, non si tratta di una questione solo di fatture e pagamenti. Occorre cambiare marcia”.


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