Troefan2Tutelare le produzioni, scongiurare la delocalizzazione, assicurare continuità produttiva e livelli occupazionali”. Questi i punti centrali di una mozione votata all’unanimità da tutti i gruppi consiliari di Palazzo Cesaroni che impegna la Giunta regionale ad avviare “un’interlocuzione continua continua con il Governo, la proprietà ed i rappresentanti dei lavoratori della Treofan di Terni”. Alla riunione dell’Aula, su questo punto, hanno assistito alcuni lavoratori, “preoccupati” per il futuro produttivo del sito e dei livelli occupazionali.

 

(UNWEB) Perugia,   Sulla crisi aziendale Treofan la Giunta regionale metta in atto una interlocuzione continua con il Governo, la proprietà ed i rappresentanti dei lavoratori al fine di: “tutelare le produzioni scongiurando la delocalizzazione; assicurare la continuità produttiva ed i livelli occupazionali”: è il dispositivo di una mozione unitaria, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari e votata all’unanimità dall’Aula di Palazzo Cesaroni.

La discussione urgente in Aula della vertenza è stata proposta dal capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, iniziativa condivisa dal capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli che ha chiesto la sospensione della seduta per lavorare su un documento condiviso.

La preoccupazione dell’Aula, evidenziata poi negli interventi di alcuni consiglieri e dello stesso assessore Michele Fioroni, che ha garantito la massima attenzione da parte della Giunta, è basata su una eventualità di delocalizzazione del sito produttivo venendo meno, da parte della proprietà, al rispetto di quanto dichiarato a fine 2018 quando la Società indiana Jindal dopo aver annunciato di “voler procedere con la riorganizzazione industriale”, in un incontro al Mise ribadì “la strategicità del sito di Terni”, prevedendo “investimenti per ammodernare il sito produttivo”.

Alla riunione dell’Aula, su questo punto, hanno assistito alcuni lavoratori, preoccupati per il futuro produttivo del sito e quindi dei livelli occupazionali.
Nella giornata di domani è stato convocato dal Mise un tavolo in call-conference con l’Azienda, i sindacati, e la Regione Umbria per affrontare la “complicata questione”.
Interventi:

Tommaso BORI (Capogruppo Pd): “Abbiamo trovato una sintesi unitaria importante e che dimostra il superamento di qualunque schieramento quale supporto di un sito produttivo, dei lavoratori e dei quadri che ci lavorano. Stiamo parlando di una questione molto seria, di un marchio di eccellenza e di un sito produttivo che non può e non deve essere delocalizzato, come non possono essere rimossi i macchinari necessari per lo svolgimento dell’attività. Chiediamo dunque ad ogni livello istituzionale, a partire da quelle locali, di difendere i lavoratori, di tutelare il lavoro e di non permettere ad una realtà con una grande storia di lasciare il territorio. Dobbiamo battere i pugni sul tavolo affinché tutto ciò non accada. Questo atto unitario è molto importante, da ripetere anche in futuro rispetto all evertenze che interessano la nostra regione”.

Stefano PASTORELLI (Capogruppo Lega): “Ci ritroviamo uniti su una questione della massima importanza, è nostro dovere andare incontro alle esigenze di lavoratori umbri, di maestranze, di una eccellenza produttiva umbra. Mi sento particolarmente vicino ai lavoratori, quello della chimica è un settore che, personalmente, conosco molto bene e che purtroppo non viene preso in considerazione come meriterebbe. Ognuno di noi dovrà assumersi le proprie responsabilità e fare il possibile per salvaguardare realtà come questa. La presidente Tesei e la Giunta sapranno dare la giusta spinta alla questione. Insieme siamo chiamati ad intervenire in ogni tavolo, regionale e del Governo nell’interesse dei lavoratori umbri e dell’Umbria”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Concordo sulla costruzione di un nuovo paradigma rispetto alle questioni che riguardano il territorio e nella lunga lista di vertenze che dobbiamo affrontare al cospetto di dinamiche che riguardano il contesto globale. A partire dal livello europeo siamo chiamati a fare squadra tra i vari livelli istituzionali locali ed il governo. Nell’incontro avuto con i lavoratori ho assicurato loro la massima attenzione anche e soprattutto del Ministero dello Sviluppo economico, con cui ho avuto una interlocuzione e si è impegnato su questo fronte a proseguire su su un atteggiamento tenuto anche in precedenti confronti. È necessario porre con vigore e forza la presenza dello Stato. È doveroso riuscire a far capire che è impossibile che un soggetto venga sul territorio nazionale e dopo aver usufruito di finanziamenti pubblici possa delocalizzare un sito produttivo. Ci sono leggi che vincolano attraverso anche specifiche sanzioni questo tipo di situazioni”.

Fabio PAPARELLI: “Troppo spesso noi pensiamo di risolvere e dare risposte positive alle vertenze con la logica del Governo amico o del cliente amico. E questo vale per quello regionale e centrale. Da questa vicenda dobbiamo trarre insegnamento perché non ci sono e non ci possono essere logiche di questa natura poiché stiamo parlando di un sito produttivo all’avanguardia per la qualità della manodopera, ma anche per il prestigio del marchio conquistato nel corso degli anni. Parliamo di un piano industriale presentato al Mise al momento della cessione dell’impianto al Gruppo Jindal nel 2018. Questo sito produttivo insiste su un territorio sul quale faticosamente abbiamo costruito con tutti gli attori sociali alla condivisione, il tema dell’area di crisi complessa, con due gambe:
la riqualificazione del comparto della chimica e, in primis, della siderurgia. Siccome l’accordo di programma siglato nel febbraio 2018 ha validità triennale, auspico che questa Giunta ed il Sindaco di Terni si adoperino affinché l’accordo di programma venga prorogato, visto che ci sono progetti importanti ancora da completare, di riqualificazione industriale del territorio. Quell’accordo di programma, tra l’altro, prevede impegni in tema di infrastrutture, di investimenti per l’ammodernamento degli impianti o insediamento nuovi siti produttivi, ma anche la riqualificazione in tema ambientale, formazione ed Università. Il tema manufatturiero di questo territorio ha una forte incidenza su quello complessivo della regione. La Regione fa la sua parte ed il Mise è chiamato a fare la sua. La Regione non può però guardare a quanto accade con un atteggiamento agnostico o di circostanza, ma mettere sul piatto le risorse che la stessa Regione Puglia ha previsto per salvaguardare il sito produttivo di Brindisi di proprietà dello stesso Gruppo Jindal. È importante arrivare a Roma con una posizione unitaria, come quella raggiunta oggi. C’era un piano industriale su cui ci fu l’impegno di fronte al Governo e di questo va chiesto il rispetto. Va poi messa sul piatto la possibilità di utilizzare gli strumenti dell’area di crisi complessa per togliere ogni tipo di alibi all’imprenditore. Si tratta di una battaglia su cui tutto il Consiglio regionale deve stringersi insieme alla Giunta per sostenere le giuste istanze nelle sedi opportune”.

Simona MELONI (Pd): “L’Umbria non può perdere l’ennesima multinazionale ma devono essere messe in campo tutte le azioni per trattenere questa azienda. Serve un lavoro di monitoraggio e di sintesi. È necessario un piano di sviluppo di medio e lungo termine per capire quale direzione si vuole prendere, altrimenti si torna alle stesse problematiche che hanno generato la crisi. Treofan è leader di mercato: non si può prendere una azienda solida e farla retrocedere. La Regione deve mettere insieme azioni concrete per non favorire altri siti e mantenere quello del Ternano che rappresenta un’eccellenza. Non si deve perdere tempo. Il rischio è la delocalizzazione a favore di altri siti produttivi. Questo l’Umbria e il ternano non se lo possono permettere”.

Vincenzo BIANCONI (Misto): “Treofan fa parte del polo chimico ternano, un mondo che  deve essere ripensato. Terni merita un disegno strategico nuovo. Treofan deve essere difesa con i denti da questi ‘prenditori’. Quando c’è una multinazionale che non rispetta il piano industriale con atteggiamenti offensivi della nostra dignità istituzionale, trovo difficile che si possano risolvere i problemi con loro. Come Regione dobbiamo difendere questa azienda e i lavoratori, far in modo che si crei un periodo ponte per creare nuove opportunità. Con le risorse che avremo dall'Europa il polo chimico ternano può tornare centrale, grazie ad un nuovo modello di sviluppo. Dobbiamo cercare all’interno del nostro mondo regionale la voglia di costruire delle nuove forme di fare industria manifatturiera. Dobbiamo lavorare tutti insieme cercando di costruire un modello nuovo e sostenibile. Terni lo merita”.

Valerio MANCINI (Lega): “Nella seduta di mercoledì della Commissione attività produttive metteremo in calendario la visita alla Treofan. Come fatto per la ex Pozzi. Vogliamo mantenere questo spirito di trasversalità e concentrazione sui problemi veri. Su questa vertenza dobbiamo preservare la capacità produttiva degli stabilimenti chiusi e portarli a Terni. Il quadro nazionale vede un forte disimpegno da parte di multinazionali. Non possiamo consentire a soggetti vari di depotenziare la nostra capacità produttiva. Salviamo il lavoro salvando i lavoratori. In Umbria c’è una grande capacità, che fa catena con l’Università. Questa nostra spina dorsale va difesa. La crisi rende il nostro sistema produttivo vulnerabile”. 

Daniele CARISSIMI (Lega): “Ci troviamo a discutere l’ennesima crisi aziendale di Terni, a veder perdere pezzi della città industriale dell’Umbria. Una situazione che preoccupa molti lavoratori e famiglie ternane. Questa vicenda si sviluppa in un settore dove ci sono molti spazi: è una contraddizione vedere questa mancanza di risultati. Non ci si possono aspettare piani industriali da parte delle istituzioni. Ma la questione deve esser presente a livello ministeriale e anche a livello umbro. Mi auguro, visto che il comparto della chimica e il settore ambientale hanno un futuro, che Treofan sappia cogliere queste opportunità e che queste vengano sviluppate su terni per produrre sviluppo per il territorio”.

Michele FIORONI (Assessore Sviluppo economico): “Bene la convergenza unitaria di tutte le forze politiche su un tema che è di interesse di questo assessorato sin dai primi momenti del nostro insediamento. Il primo incontro avuto con le delegazioni sindacali dell’azienda risale infatti al 19 dicembre scorso quando abbiamo iniziato a prendere visione delle criticità legate ad un sito produttivo di vera eccellenza. Nel gennaio 2019 si è svolto un incontro al Mise dove la proprietà dichiarò la strategicità del sito di Terni e la chiusura di quello di Battipaglia, ma nella realtà dei fatti si è trattato sempre più di parole che non a fatti. Sin dalla prima interlocuzione avuta con i livelli intermedi della proprietà si è manifestata la difficoltà ad avere garanzie sulle tipologie di investimenti. Per quanto ci riguarda da subito abbiamo messo sul tavolo gli strumenti a nostra disposizione rispetto all’area di crisi complessa e che sono strumenti che vanno sul duplice versante : sia per gli investimenti negli impianti, ma anche in ambito ambientale. Nel sito Treofan di Terni c’è il problema della ‘tritatura’, un tema dove si potrebbero fare investimenti con risorse regionali. Ci siamo messi a disposizione per accompagnare l’azienda in un piano di investimenti. Nel corso del tavolo ministeriale abbiamo messo sul tavolo gli strumenti dell’area di crisi complessa, importanti per attrarre investimenti. Sono convinto che il ‘chimico’ rappresenti una risorsa per il territorio al punto che ritengo che sarebbe stato opportuno porre in essere strategie di specializzazione sul chimico. Abbiamo la possibilità di mettere in campo la filiera integrata che riguarda dipartimenti d’eccellenza dell’Università. Quello che possiamo assicurare, come Giunta, ai lavoratori di Treofan è la messa in campo di tutti gli strumenti di competenza regionale affinché l’azionista di riferimento possa avere tutte le condizioni che rendano, come è stato per lo stabilimento di Brindisi, economicamente sostenibile: il potenziamento delle strutture produttive, una nuova riqualificazione anche sul versante ambientale. Lavoreremo per rendere il clima e l’ambiente economico di riferimento il più attraente possibile rispetto agli investimenti. Dobbiamo fare in modo che le dichiarazioni fatte al Ministero nel gennaio 2019 da parte di Jindal che facevano di Treofan un sito strategico per le produzioni sia rispettato. Nel comparto in cui è localizzato il sito di Terni esistono realtà industriali nel settore della chimica tradizionale ed innovativa per i quali si possono anche ipotizzare ulteriori accordi legati a ricerca ed innovazione anche per progetti congiunti su cui la Regione Umbria può svolgere un ruolo rilevante di cofinanziamento delle progettualità”.


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