104201573 2725641144339573 1332524031657961354 oL’Assemblea legislativa ha approvato con 15 voti a favore (Lega, FI, FdI, Tesei presidente, Misto, Patto civico, M5S) e 3 contrari la mozione presentata dalla consigliera della Lega Paola Fioroni e sottoscritta da tutto il gruppo del Carroccio che impegna la Giunta regionale a “fare chiarezza sulle vicende”.

 

(UMWEB) Perugia,  – L’Assemblea legislativa ha approvato con 15 voti a favore (Lega, FI, FdI, Tesei presidente, Misto, Patto civico, M5S) e 3 contrari (PD) la mozione presentata dalla consigliera della Lega Paola Fioroni e sottoscritta da tutto il gruppo del Carroccio che impegna la Giunta regionale ad adottare “senza indugio ogni iniziativa volta a fare chiarezza sulle vicende e sul potenziale default del Fondo Umbria–Comparto Monteluce e tutelare la continuità aziendale delle imprese umbre creditrici del Fondo”.

“L’attuale situazione economica e patrimoniale del Fondo Umbria-Comparto Monteluce – ha detto FIORONI -, di cui la Regione, anche attraverso la propria partecipata Gepafin, dopo discutibili operazioni di compravendita, detiene il 52,64 per cento, in considerazione della complessa esposizione debitoria del Fondo nei confronti degli enti finanziatori, ma soprattutto nei confronti dei fornitori e sub-fornitori per la grande maggioranza costituiti da imprese locali, preoccupa il gruppo regionale della Lega. Anche perché sta compromettendo il futuro e la continuità aziendale dei fornitori locali che hanno realizzato opere e fornito materiali per la realizzazione di una riqualificazione urbana mai terminata, e per la improcrastinabile esigenza di assicurare e rassicurare i cittadini umbri e perugini riguardo la messa in sicurezza ed il completamento di un cantiere a cielo aperto, consentendo così di rendere pienamente operativo ed efficiente un progetto altamente strategico per il futuro dell’Umbria e del suo capoluogo. Per fare questo è necessario mantenere una interlocuzione proattiva con Università e Comune di Perugia al fine di assicurare la riqualificazione dell’intero complesso, in un’ottica di garanzia dei servizi e della sicurezza per gli abitanti del quartiere di Monteluce e dell’intera città di Perugia. Fermo restando le evidenti responsabilità politiche delle precedenti amministrazioni rosse regionali, che agendo con incompetenza e autoreferenzialità hanno preferito conferire un ingente patrimonio immobiliare in un rischioso fondo d’investimento, piuttosto che valorizzarlo e monetizzandolo a servizio di altri utilizzi sociali certamente più meritevoli. OCCORRE ANCHE FARE CHIAREZZA SU UNA OPERAZIONE IN CUI, NEL 2006, LA REGIONE HA APPORTATO IL COMPLESSO DI MONTELUCE PER UN VALORE DI 43MILIONI 750MILA EURO IN UN FONDO LE CUI QUOTE OGGI NON VALGONO NULLA, e che analizzando eventuali fattispecie, rilevanti sotto ogni profilo, possono aver configurato un ingente danno anche erariale nei confronti dell’Ente Regione. Si è creato un buco nero per rimediare a cui serve un miracolo della Giunta attuale. Questa vicenda costituisce l’esempio perfetto di ciò che la politica non deve mai fare, ovvero cercare di assumere la veste di imprenditore, con l’aggravante di averlo provato a fare nel segmento Immobiliare e con strumenti di finanza creativa. Chiediamo quindi – ha concluso - di porre in essere ogni azione possibile, proroga della scadenza, proroga dell'accordo con i finanziatori e con i fornitori, soluzioni miste pubblico-private, tutelare imprese umbre coinvolte e lavoratori, riqualificare il complesso in un'ottica utile alla città di Perugia e infine fare chiarezza su chi ha prodotto un danno così grave”.

INTERVENTI
TOMMASO BORI (PD): “LA RICOSTRUZIONE FATTA È PARZIALE E NON TIENE CONTO DI MOLTI ELEMENTI. Innanzitutto l'ospedale storico di Perugia, struttura superata dai tempi, non poteva essere lasciato nel degrado, come accaduto per tanti altri ospedali. Per questo si sono mosse le istituzioni, non solo Regione ma anche Università e Comune di perugia, cui vanno dunque contestualizzate le critiche e gli strali contenuti nella mozione, che invece se la prende solo con la passata amministrazione di questo ente. Era una struttura che rispondeva a canoni vecchi di sicurezza, con amianto, quindi enormi difficoltà per uno smantellamento. Un complesso da abbattere senza alzare polveri. Una procedura di smaltimento complessa e delicata, in piena città. C'erano due piani sottoterra dove è stato necessario portare via la terra perché non c'era più la sicurezza nemmeno per i lavoratori. Nella mozione si parla di buco nero ma è un luogo in cui ci sono residenze universitarie, dove l'Adisu offre borse di studio agli studenti meritevoli, il cui arrivo è da considerarsi sicuramente positivo, non certo un buco nero. Si dimentica la parte commerciale, una palestra, pizzerie, bar, supermercati, una clinica privata che ha investito e ancora oggi lamenta la mancanza di un parcheggio e la persistenza di un cantiere tutto intorno. La nuova Monteluce prevede anche uffici del Comune di Perugia, e ricordo che l'attuale assessore di questa Giunta regionale era assessore del Comune di quel progetto di riqualificazione del convento, che è in grave ritardo, in cui si dovrebbero spostare gli uffici del Comune che sono in una struttura invece messa a disposizione della Regione, nella sede che doveva essere di Umbria digitale. Aggiungiamo i ritardi per la Casa della salute, di cui non si parla nella mozione, con ambulatori, continuità assistenziale, tutte cose importanti per Monteluce, un progetto su cui l'assessore Coletto ha detto che si sarebbe velocemente giunti a una conclusione, ma ancora niente. Indubbiamente la Regione ha un ruolo importante, che non è quello di fare miracoli ma di governare. Al contrario delle problematiche di tanti ospedali dismessi, lì c'è un progetto che va verso la conclusione. Sicuramente le ditte devono avere risorse per andare avanti e il Comune deve spostare gli uffici e liberare la sede. STRUMENTALIZZARE UN TEMA CHE HA CONSENTITO DI RIQUALIFICARE L'AREA RISULTA QUANTOMENO INGENEROSO E NON CORRISPONDE ALLA REALTÀ. Nel 2006 c'era un mondo che non c'è più. Oggi il progetto c'è, è concluso, impegniamoci su esso. Piuttosto in questo caso sia votato il rinvio in commissione per approfondimenti”. La proposta di rinvio è stata poi formalizzata da Bori e bocciata dall’Aula.

Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria): “Monteluce è una situazione critica sul piano immobiliare, logistico, che crea sofferenza ad un intero quartiere dove sono state mortificate le promesse fatte. Sul tema avevo già presentato una interrogazione. Ma questa Aula deve fare valutazioni politiche. I processi non vanno fatti qui ma nei luoghi opportuni. È evidente che l’operazione Monteluce è stata improvvida sul piano finanziario. In alcune occasioni fare mea culpa serve. 15 anni fa venne fatta una azione improvvida. La parte più interessante della mozione è quella che guarda al presente e futuro. E oggi non stiamo andando verso una soluzione. Solo la moratoria finanziaria per il coronavirus ha evitato la procedura concorsuale, con il crollo totale dei crediti che i fornitori vantano nei confronti del fondo. Ma passata l’emergenza il problema si ripresenterà, rischiando di mettere in ginocchio le imprese che hanno lavorato lì. Serve un impegno della Giunta su questo. Ma anche sull’individuazione di eventuali compratori. NON FATE DI MONTELUCE UNO STRUMENTO IDEOLOGICO E POLITICO. SERVE UN INTERVENTO DELLA REGIONE PER I COMMERCIANTI DI QUELL’AREA, CALMIERANDO I COSTI DEGLI AFFITTI O STUDIANO FORME DI SOSTEGNO ECONOMICO AFFINCHÉ NON MUOIANO ALL’INTERNO DI MONTELUCE”. 

Stefano PASTORELLI (Lega): “E’ necessario e urgente fare chiarezza su Monteluce per cercare una soluzione alle conseguenze infauste dovute alle scelte di chi ci ha preceduto. Questa vicenda rappresenta al meglio gli errori che la politica non dovrebbe mai compiere: fare l’imprenditore, assumendosi un rischio d’impresa che a pagare poi sono i cittadini. Il tutto aggravato da strumenti di finanza creativa. CON QUESTA MOZIONE CHIEDIAMO CHE LA GIUNTA ADOTTI INIZIATIVE PER FARE CHIAREZZA E EVITARE IL POTENZIALE DEFAULT DEL FONDO MONTELUCE PER TUTELARE LE IMPRESE CREDITRICI CHE RISCHIANO IL FALLIMENTO. Non possiamo sottacere le evidente responsabilità politiche delle amministrazione rosse che si sono succedute dal 2004 e che hanno preso ad esempio gli speculatori della finanza. Esprimiamo forte preoccupazione per una vicenda che sta compromettendo il futuro dei fornitori locali che hanno lavorato per una riqualificazione mai terminata. Serve individuare un compratore. Esprimo il voto favorevole gruppo della Lega. Siamo convinti che la Giunta farà il possibile per tutelare tutti gli interessi in gioco. Da umbri ci auguriamo di non vedere più gestire la Regione con tale imperizia”.

Thomas DE LUCA (M5S): “LA MAGGIORANZA CHIEDE ALLA PROPRIA GIUNTA DI FARE COSE CHE DOVREBBERO ESSERE GIÀ STATE FATTE. Non è peraltro necessario presentare atti di indirizzo, sarebbe sufficiente una interlocuzione tra consiglieri e assessori, che risulterebbe più semplice e rapida. Chiedere alla Giunta di valutare se ci sono profili di responsabilità nelle azioni svolte su Monteluce è preoccupante, dato che non dovrebbe servire una mozione per denunciare eventuali violazioni di legge. 

Paola FIORONI (LEGA): “Il consigliere De Luca non ha voluto proseguire il lavoro svolto da chi l’ha preceduto dedicandosi a stigmatizzare questo atto di indirizzo, che esprime una sensibilità in linea con quella della Giunta. Da parte della minoranza ci saremmo aspettati il sostegno a fare luce sulla responsabilità politiche e non. Nel mio intervento ho ricostruito atti e fatti che sono pubblici e prefigurano una responsabilità politica e quest’Aula è il luogo adatto per discuterne. Proporre una operazione di trasparenza e verità in quest’Aula pare condivisibile. Altri tipi di approfondimenti spettano ad altri. SULLA SITUAZIONE DI MONTELUCE NON POSSIAMO ATTRIBUIRE RESPONSABILITÀ ALLA GIUNTA ATTUALE, CHE STA FACENDO MOLTO PER RIUSCIRE A RIMEDIARE AGLI ERRORI DEL PASSATO. È del tutto legittimo capire quali potranno essere le prospettive future. Mi sarei aspettata un atteggiamento diverso rispetto ad una criticità seria del territorio”.

Michele FIORONI (assessore): “La ricostruzione storica effettuata dalla consigliera Fioroni spiega come una questione urbanistica è diventata una questione finanziaria. La criticità dello strumento scelto rappresenta anche la difficoltà della soluzione, con uno strumento perverso di finanza creativa. QUALCUNO, NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE, PARLA DI ‘UNA SITUAZIONE NATA MALE CHE POTREBBE EVOLVERSI PEGGIO’. La tempistica è paradossale, dato che viene pensato lo strumento finanziario prima di quello urbanistico. Con una serie di operazioni che precedono la redazione del progetto di recupero. Studiare la vicenda Monteluce non è facile, il lavoro fatto dalla consigliera Carbonari (M5S) nella precedente Legislatura è stato utile per ricostruirla. Oggi ci troviamo con un’area della città in affanno, su cui sono anche stati bruciati soldi pubblici. Rischiamo che alla fine a pagare il conto di questa operazione saranno le imprese coinvolte e i cittadini di Perugia. La Casa della Salute verrà fatta ma ad oggi il pubblico non può prendersi nessun impegno di acquisto perchè saremmo esposti ad un rischio di azione revocatoria. La nuova Giunta regionale ha cercato di ottenere una moratoria dei crediti che si protrarrà fino al 30 giugno. Entro quel termine (prorogato a causa del blocco legato al Covid) si cercherà di vendere in blocco il complesso di Monteluce, per sanare la situazione di imprenditori e banca, per evitare una liquidazione coatta legata alla mancanza di liquidità. Non possiamo esporre l’Umbria ad un danno economico ancora maggiore. Se ci dovessero essere le condizioni legali saremmo disponibili all’acquisizione di una casa della salute in quel complesso”.