BoriIl capogruppo del regionale del PD, Tommaso Bori, chiede che la Giunta regionale chiarisca “al più presto le incongruenze emerse tra il bando di ‘Promozione e comunicazione per il rilancio del turismo post emergenza Covid 19’, e i relativi criteri pubblicati recentemente”. Bori assicura che “qualora non venissero forniti i chiarimenti richiesti e modificati gli ultimi orientamenti assunti” si riserva di depositare un’interrogazione.

(UNWEB) Perugia  “La Giunta regionale chiarisca al più presto le incongruenze emerse tra il bando di ‘Promozione e comunicazione per il rilancio del turismo post emergenza Covid 19’, e i relativi criteri esplicativi pubblicati recentemente, che rischiano di compromettere il lavoro svolto in questi mesi dai Comuni destinatari della misura e di paralizzare le azioni di rilancio turistico regionale”: è quanto chiede il capogruppo del PD, Tommaso Bori, rivolgendosi all’Assessorato regionale al Turismo.

“Pur non condividendo la scelta politica compiuta da questa Amministrazione che va in una direzione opposta rispetto a quanto previsto dalla legge regionale in materia di promozione turistica – spiega Bori -, serve che vengano forniti quanto prima riferimenti certi, affinché i Comuni possano procedere con l’elaborazione di progetti sulla base dei soli criteri previsti dall’avviso, dato che alcuni di questi sono in palese contrasto con quelli indicati nelle F.a.q . pubblicate a titolo di chiarimento, dal Servizio turismo e sport della Regione Umbria”.

Bori aggiunge che nonostante la legge regionale 8/2017 sulla ‘legislazione turistica regionale’ abbia “chiaramente ridisegnato la governance del sistema riservando la materia della promozione turistica e della comunicazione dell’immagine unitaria dell’Umbria, alla sola Regione, sembrerebbe che l’Assessorato al Turismo , non curante di ciò, abbia voluto delegare, di fatto, queste attività ai Comuni, salvo poi fare marcia indietro, andando a creare un corto circuito che sta mettendo in dubbio l’efficacia del bando stesso e la relativa campagna di rilancio del settore”.

“Qualora non venissero forniti i chiarimenti richiesti e modificati gli ultimi orientamenti assunti - conclude Bori - ci riserviamo di depositare un’interrogazione per trattare in Aula questa vicenda”.