BoriLettera aperta del capogruppo Pd, Tommaso Bori, alle Associazioni di categoria nella quale sottolinea di “essere pronti ad un patto per la rinascita e il rilancio dell’Umbria, l’unica strada possibile – scrive - per costruire un percorso solido e strutturato in grado di pianificare una ripresa duratura ed efficace della nostra regione dalla crisi post Covid”.

(UNWEB) Perugia,   – “Siamo pronti ad un patto per la rinascita e il rilancio dell’Umbria, l’unica strada possibile per costruire un percorso solido e strutturato in grado di pianificare una ripresa duratura ed efficace della nostra regione dalla crisi post Covid”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in una lettera aperta, in “risposta all'appello della Confederazione Nazionale dell'Artigianato, Confcommercio e Confartigianato, che avevano avanzato pubblicamente questa proposta”.

“I dati – scrive Bori – ci dicono che l’emergenza sanitaria si sta concludendo ed è necessario affrontare la fase tre, anche in economia. Una fase – spiega - che sia basata su alcuni pilastri fondamentali che ruotino intorno all’essenziale fiducia da restituire agli operatori economici. La grande iniezione di liquidità resa possibile grazie all’Europa e al Governo ha infatti, finora, aumentato i depositi bancari. Il passo successivo – continua - è dunque quello di chiamare gli stakeholders ad un nuovo protagonismo rispetto al futuro. Solo attraverso un tavolo in cui riflettere, condividere e concertare un piano strategico che possa guidare l’Umbria verso il mondo nuovo del post Covid, questa fase tre potrà essere concretizzata”.

“Occorre generare fiducia – prosegue Bori –, riattivare il ciclo degli investimenti e stimolare la domanda aggregata, vero presupposto della ripartenza. La strada per farlo è un’azione corale, non certo la rimodulazione delle risorse europee libere senza la minima interlocuzione con alcune, come invece avvenuto proprio nell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Il confronto – conclude il capogruppo Dem – è la strada maestra per comprendere appieno la complessità della fase e trovare le giuste risposte ai bisogni emergenti di cittadini e imprese”.


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