105903018 2734266546810366 441488822389520078 o(UNWEB) Le conseguenze della Pandemia, Covid-19, si fanno sentire anche nella filiera vitivinicola dove sono emerse evidenti criticità. A causa della pandemia, vi è un’eccedenza di vino invenduto delle passate annate, e inoltre, in quella del 2020, si profila una sovrapposizione considerevole di uve che desta preoccupazione in molti produttori a causa anche delle difficoltà dell’export. Da qui l’esigenza di prevedere possibili sbocchi della produzione di uve del raccolto del corrente anno in altre filiere, oltre a quella del vino.

Si è basata su questo argomento l’audizione in Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, dell’ingegner Franco Cotana (Docente di Fisica tecnica industriale e Coordinatore dottorato di ricerca in Energia e Sviluppo sostenibile- Università di Perugia, membro del Gruppo di Coordinamento Nazionale sulla Bioeconomia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri). L’invito a Cotana è conseguente a una audizione svoltasi a Marsciano nelle scorse settimane, su richiesta dal sindaco Francesca Mele, dove operatori del settore agricolo avevano, tra l’altro, rimarcato la questione.

Cotana ha spiegato che la situazione è stata presa in considerazione dal Governo che, con il ‘Decreto Rilancio’ approvato a maggio, ha messo a disposizione degli agricoltori italiani risorse per 100 milioni di euro, destinati ad aziende che praticano la cosiddetta ‘vendemmia verde’ (diradamento manuale dei grappoli di uva) di almeno il 20 per cento.

“Attualmente – ha detto Cotana – il comparto, che conta 34mila addetti, è in crisi perché l’export è bloccato e le cantine sono piene. Per venire incontro a questa crisi – ha spiegato – oltre alle risorse previste dal Decreto Rilancio del Governo ci sarebbe la soluzione di variare la classificazione della percentuale di etanolo da aggiungere ai carburanti, oltre all’utilizzo per i disinfettanti per la sanificazione e per l’igiene personale. Altro possibile sbocco potrebbe riguardare la produzione di succhi di uva.

Nell’ambito della riunione del Gruppo di Coordinamento Nazionale sulla Bioeconomia del 21 maggio, ha reso noto Cotana, la questione è stata portata all’attenzione dei Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Ambiente. In seguito è stata inviata un’informativa al Ministero delle Politiche Agricole, presso il quale si stanno studiando i provvedimenti per risolvere la problematica.

Alla fine della riunione della Seconda Commissione, è arrivata la notizia che il Ministero ha pubblicato un decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali relativo al settore vitivinicolo che stanzia 337 milioni di euro, di cui 276 a disposizione delle Regioni.

Il presidente Mancini si è impegnato nella predisposizione di un documento della Commissione per il sostegno all’utilizzo delle uve all’interno di una più ampia filiera della bio-economia. Tale documento avrà lo scopo di invitare la Giunta regionale alla costituzione di un tavolo tecnico dove associazioni di categoria, Università e Giunta potranno concretizzare le opportunità che tale decreto consente.


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