106431653 2738643733039314 4347893907917350714 nI consiglieri Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni e Fabio Paparelli (Partito democratico lanciano l’allarme sui fabbisogni di personale del sistema sanitario regionale, annunciando la presentazione di una interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini sulle “azioni di breve, medio e lungo termine per far fronte al fabbisogno di personale e sullo stato delle graduatorie in essere, quelle su cui è già stato attuato lo scorrimento e quali le tempistiche”.

(UNWEB) – “L’allarme della ‘Società Italiana di pediatria’ per le attività della struttura pediatrica dell'azienda ospedaliera di Perugia rischiano di diventare una goccia nel mare se non si interverrà in maniera strutturale per far fronte ai fabbisogni di personale del sistema sanitario regionale. La sanità umbra è gravemente sotto-organico: un dossier imprescindibile che i nuovi commissari troveranno sulla scrivania, non affrontato dai loro predecessori, e che dovranno risolvere prima di tutti gli altri”. Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni e Fabio Paparelli, che hanno presentato una interrogazione per chiedere lumi in merito alle “azioni di breve, medio e lungo termine per far fronte al fabbisogno di personale e sullo stato delle graduatorie in essere, quelle su cui è già stato attuato lo scorrimento e quali le tempistiche”.

“Sono quasi mille i precari in carico al servizio sanitario regionale: 200 unità per l’azienda ospedaliera di Perugia e altrettanti in quella di Terni, 350 nell’azienda sanitaria Umbria 2 e oltre 200 nell’azienda sanitaria Umbria 1. Numeri da far tremare i polsi e che testimoniano l’evidente problema se analizzati contestualmente ai pensionamenti. Anche a causa di provvedimenti nazionali, come ‘Quota 100’, il sistema sanitario regionale perderà 300 lavoratori, il 15 per cento del totale, entro il 2025. Un dato che rende evidente la necessità occupazionale del sistema sanitario regionale, che con le sue caratteristiche di universalità e capillarità, ha dimostrato la sua capacità nella gestione dell’emergenza Covid”.

“Per questo riteniamo che i nuovi commissari – proseguono i consiglieri – debbano provvedere quanto prima allo scorrimento delle graduatorie aperte e in scadenza dove possibile, alla stabilizzazione di chi vive nel precariato e all’auspicabile avvio di una nuova fase concorsuale, qualora però non esistano graduatorie in essere e possibilità di stabilizzazioni per provvedere così in tempi rapidi alla presa in carico di nuovo personale. Altre Regioni si sono mosse per tempo in questo senso, attirando anche personale capace e formato dall’Umbria, su cui il sistema sanitario ed universitario umbro ha investito: è prioritaria una nostra azione in tal senso”.