Bori Coletto(UNWEB) Nella sessione riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni e Fabio Paparelli (Pd) hanno presentato una interrogazione alla Giunta per conoscere gli “intendimenti riguardo alla accessibilità del Centro Unico di Prenotazione (CUP) e la situazione dei lavoratori di Umbria Salute”.

Illustrando l’atto in Aula, Bori ha detto che con l’atto si intende capire se la Giunta “intende ristabilire, pur mantenendo i protocolli di sicurezza, l’accesso diretto ai Centri Unici di Prenotazione (CUP), come intende tutelare i lavoratori di Umbria Salute e perché non sta attivando tutte le competenze necessarie per dare seguito al Contratto Collettivo di Prossimità siglato in data 25 ottobre 2019. Nelle determinazioni delle linee guida sanitarie della Fase 3 risulta evidente che la Giunta regionale nell'attuazione di accesso agli sportelli di prenotazione dei servizi sanitari non prende minimamente in considerazione le difficoltà degli utenti, difficoltà di utilizzo dei mezzi di comunicazione telematici derivanti da età avanzata, sia per la difficoltà di copertura delle reti telematiche in alcune zone della nostra regione. Inoltre la Giunta non è ancora riuscita a dare risposte certe, nonostante gli appelli e le richieste delle rappresentanze sindacali, di categoria e politiche che si protraggono dal mese di novembre, riguardo alla tutela dei dipendenti interinali di Umbria Salute, i quali sono per l'appunto impiegati presso i Centri Unici di Prenotazione (CUP) delle aziende sanitarie. Le azioni delle Giunta riguardo ai potenziamenti territoriali anche non prettamente in ambito assistenziale e alla tutela del personale sanitario, vanno contro il mantenimento e il potenziamento di una sanità pubblica, universale e radicata territorialmente. Le stesse caratteristiche che hanno facilitato la prevenzione e il contenimento della pandemia Covid 19”.

L’assessore alla Sanità, Luca Coletto ha risposto che “nella fase 3 rispetto ai Cup ed altri servizi pubblici, sono state previste, laddove possibile, modalità semplificate di interazione con l’utente via posta elettronica o altri canali telematici. E questo le Asl hanno attivato. In una propria delibera, la Asl 1 specifica che le prenotazioni possono essere telefoniche (Umbria Salute), on line, ma anche tramite Farma cup tramite le farmacie abilitate. Quindi non c’è alcun tipo di chiusura dei Cup. È in atto una sperimentazione a Città di Castello dove la prenotazione avviene attraverso i medici di medicina generale. E questo possibilità potrebbe trovare apposita collocazione in modo tale da alleggerire ulteriormente le prenotazioni da parte dei soggetti fragili. Se i Cup sono stati chiusi è per Ordinanza del Consiglio dei ministri durante il Covid. Con la fase 3 li abbiamo riaperti. Rispetto alla somministrazione della pillola abortiva ‘RU486’ le linee di indirizzo del Consiglio superiore di sanità indicano il ricovero di 3 giorni. Se il ministro Speranza apporterà modifiche in proposito, ne prenderemo atto ed agiremo di conseguenza. Rispetto alle possibili assunzioni di Umbria Salute, il riferimento è a lavoratori somministrati per lo svolgimento di specifiche funzioni delle Asl nei confronti delle quali non trovano applicazioni le vigenti disposizioni sul superamento del precariato. Tuttavia ci sono state riunioni svolte nel Cda di Umbria Salute e ce ne sarà un’altra il prossimo 24 luglio dove il problema verrà affrontato auspicando una soluzione”.

Nella replica Bori si è detto “stupìto dalla risposta dell’Assessore poiché ad oggi i Cup, gli sportelli, rimangono chiusi con una delibera della Asl 1. Questo rappresenta un grave disagio alla popolazione. La preoccupazione è anche per quei tanti lavoratori precari e che ora rischiano di non avere più prospettive lavorative”.