PaolaFioroniIl consigliere regionale Paola Fioroni (Lega-vice presidente Assemblea legislativa) annuncia la presentazione di una interrogazione, condivisa con il capogruppo Stefano Pastorelli, per sottolineare alla Giunta regionale la necessità di intervenire con “misure urgenti a sostegno dei nidi di infanzia privati duramente colpiti dall’emergenza epidemiologica COVID-19”. Fioroni punta il dito sul Governo nazionale per una “insufficiente considerazione” per questo tipo di strutture.

 

(UNWEB) Perugia,  - “Occorrono misure urgenti a sostegno dei nidi di infanzia privati duramente colpiti dall’emergenza epidemiologica COVID-19”. Ad affermarlo il consigliere regionale della Lega, Paola Fioroni (Vicepresidente Assemblea Legislativa) annunciando in proposito la presentazione di una interrogazione condivisa con il capogruppo del suo Partito, Stefano Pastorelli.

“I nidi d’infanzia – scrive Fioroni - svolgono un servizio sociale di pubblica utilità e perseguono le finalità di inclusione sociale in progetto pedagogico di qualità, sostegno genitoriale, contrasto della povertà educativa, conciliazione dei tempi di vita lavoro delle famiglie. Mai come oggi – continua - si può apprezzare il contributo fondamentale di queste strutture che facilitano la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, contribuendo a svolgere un ruolo educante fondamentale per le nostre comunità. Questo è ancor più attuale e necessario ora che stiamo lentamente riprendendo le nostre attività dopo mesi di chiusura forzata per l’emergenza coronavirus”

“I nidi e scuole dell’infanzia privati – spiega Fioroni - sono una realtà che copre la fascia d’età 0-6 anni con circa 13mila imprese che sono state dimenticate dai provvedimenti ‘Cura Italia’ e ‘Rilancio Italia’, un sistema dove i nidi privati sono il 48 per cento delle strutture sul territorio, in cui un gestore su tre rischia di chiudere. Imprese – aggiunge - costrette ad operare con le incertezze derivanti dalla mancanza di linee guida agli Enti locali da parte del Governo e che si vedono negare la proroga della Cassa integrazione per i lavoratori, il che significa per le strutture, chiuse a fine febbraio, la copertura massimo fino a metà giugno”.

Per Fioroni, “numerose sono le incognite da affrontare, a partire dalla naturale difficoltà per la fascia 0-3 anni di rispettare misure di distanziamento e prescrizioni tassative in uno scenario di crisi economica del settore, per i mesi di blocco delle attività che hanno causato perdite di entrate a fronte degli ineliminabili costi fissi delle strutture, che ora dovranno anche essere adeguate alle nuove normative in tema di sanificazione degli ambienti ed aumento del numero degli educatori da inserire, per ottemperare alle nuove esigenze ed assicurare la copertura di fasce orarie adeguate”.

“Dal Governo nazionale non c’è sufficiente considerazione – puntualizza Fioroni -, per tale motivo la Regione non può voltarsi dall’altra parte. Insieme a titolari delle strutture ed operatori – conclude - abbiamo avuto modo di confrontarci con l’assessore Paola Agabiti che si è detta assolutamente disponibile a valutare ogni opportuna misura aggiuntiva da mettere in campo”.