117196789 2770135033223517 5219206573297574639 nI consiglieri Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Donatella Porzi (Partito Democratico), Andrea Fora (Patto civico per l'Umbria) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) hanno presentato una interrogazione con cui chiedono alla Giunta di Palazzo Donini di “supportare economicamente i Comuni umbri, utilizzando risorse aggiuntive oltre a quelle del Prina, per garantire i servizi alle persone con disabilità".

(UNWEB) Perugia, - "Supportare economicamente i Comuni dell'Umbria, utilizzando risorse aggiuntive oltre a quelle del Piano per la non autosufficienza, per garantire i servizi alle persone con disabilità". Lo chiedono, in un'interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale, i consiglieri Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Donatella Porzi (Partito Democratico), Andrea Fora (Patto civico per l'Umbria) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto).

L’atto ispettivo è stato presentato “a seguito della notizia del rischio di tagli per 650 mila euro ai servizi socio-sanitari nella zona d'ambito territoriale che vede come capofila il Comune di Terni”. I consiglieri delle minoranze chiedono alla Regione "l'impegno a garantire con adeguate risorse la continuità dei servizi ed evitare tagli che possano ledere il percorso socio-riabilitativo dei titolari dei diritti. Rischio messo nero su bianco dal piano di rientro in ambito di servizi socio-sanitari per il 2020 inviato il 30 luglio dal direttore del distretto di Terni della Usl Umbria 2, Stefano Federici, e dal responsabile amministrativo, Giampaolo Serra, al commissario straordinario Massimo De Fino e al Comune di Terni come capofila della zona di ambito territoriale. Dalla verifica della spesa del secondo trimestre 2020 era emersa, si legge nel documento, la necessità di contenere la spesa sociale e per i servizi socio-sanitari”.

“L'importo erogato tramite i fondi del Piano regionale integrato per la non autosufficienza - spiegano gli esponenti dell’opposizione - dovrebbe infatti corrispondere a circa 1,5 milioni di euro destinati alle gravissime disabilità, a fronte di una previsione di impegno economico per fine 2020 stimato in complessivi 2,1 milioni di euro per assistenza diretta e indiretta. Da qui, faceva notare l'Usl 2 al Comune di Terni, il possibile deficit di 650 mila euro che riguarderebbe tre aree di intervento (anziani, disabili adulti e minori) e che andrebbero garantiti con risorse aggiuntive. Altrimenti, veniva scritto sempre nel documento, qualora non pervenissero ulteriori fondi sarebbe necessario procedere al taglio dei servizi. Nello specifico - concludono - l'Usl 2 consigliava, tra le aree di intervento su cui tagliare i servizi da agosto a dicembre 2020 per la cifra di 650 mila euro, l'assistenza domiciliare (no gravissimi/gravissimi) e l'assistenza semiresidenziale. La Regione chiarisca dunque se ha intenzione di supportare i Comuni per garantire i servizi alle persone con disabilità”.


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