Sciamanna(UNWEB) «Non avremmo mai creduto possibile che il Sindaco di Assisi potesse consentire di portare al voto un ordine del giorno come quello che è stato votato, un testo a sostegno della somministrazione della pillola abortiva RU486 in regime di day-hospital, recentemente consentita ed autorizzata dal ministro della salute», ha dichiarato Marco Sciamanna Presidente del Popolo della Famiglia Umbria, rilanciando un passo dell’intervento del Consigliere Lunghi durante una delle pagine più buie della legislatura del Consiglio comunale del 6 agosto scorso.


«Eseguendo con diligenza l'ordine di scuderia del Partito democratico regionale, pur con qualche leggera ipocrita sfumatura di sostegno alla vita, anche dalla città serafica si è voluto inviare un messaggio mortifero, non tanto alla Presidente Tesei, ma al mondo intero. Una vergogna per tutta la storia secolare della Città di Assisi e per il messaggio universale di cura e custodia del creato che essa rappresenta», ha continuato Sciamanna ritenendo che proprio da Assisi non dovrebbe mai partire nessun messaggio, diretto o indiretto, contro la vita, tanto più da un Sindaco cattolico.
«Al di là dell’inopportunità culturale del testo che è uscito dal Consiglio Comunale (gli ordini del giorno non sono mai atti politici innocui), della generale circostanza italiana di evidente crisi demografica che non ha certo bisogno di un percorsi che facilitino l’aborto, crediamo che Assisi, che può anche sentirsi fiera di suoi concittadini che in altri tempi non meno bui hanno avuto il coraggio di salvare intere famiglie ebree durante la seconda guerra mondiale, poteva quantomeno trovare il coraggio di tacere su questo doloroso argomento», ha concluso Sciamanna ritenendo, come Popolo della Famiglia, che quanto è accaduto non rimarrà senza conseguenze nelle prossime elezioni in quanto non è politicamente accettabile questa idea di tutela della vita che la Città di Assisi sta inviando.