de luca thomas“La Lega mira a cambiare radicalmente la cultura della nostra terra”: lo sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca, partendo dal caso di Massa Martana. Secondo De Luca “la senatrice Valeria Alessandrini è andata in dissonanza cognitiva insieme al suo partito. L’oscurantismo della Lega è confermato  anche dalla mancata revoca della delibera sulla pillola RU486” .

 

 (UNWEB) Perugia, - “L'humus oscurantista con cui la Lega sta concimando la società umbra mira a cambiare radicalmente la cultura della nostra terra”: lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca.

“Vogliono trasformare - spiega - una cultura basata su lavoro, accoglienza, solidarietà, rispetto delle diversità e dei diritti in una cultura caratterizzata da odio e paura. Ho attaccato un'amministrazione guidata da una lista civica di orientamento di centrosinistra e la senatrice Valeria Alessandrini è andata in dissonanza cognitiva insieme al suo partito. Impossibile per lei digerire che ci sia qualcuno che si lascia guidare dall'obiettività, dal libero arbitrio, che se ne frega del colore di una scelta quando questa è sbagliata”.

“Noi - prosegue - non abbiamo commissari. Non abbiamo ordini di partito. Il M5S in Umbria non guarda in faccia a nessuno anche quando una proposta è giusta. Non può metabolizzarlo perché semplicemente non fa parte della sua cultura politica. Quella di Massa Martana, dove a farne le spese è stato lo spettacolo di Dario Fo, non è stata la prima censura e non sarà l'ultima. Purtroppo come sempre la Lega mira a distogliere l'attenzione dai problemi, specie quando ne è direttamente o indirettamente responsabile. E getta fumo negli occhi parlando di ‘figuraccia’ a proposito del colore dell'amministrazione comunale di Massa Martana. Figuraccia che sicuramente il sindaco Federici ha fatto due volte, annullando lo spettacolo e poi dando una raffazzonata spiegazione. Ma il punto è come la Lega coltivi ormai da anni l'humus oscurantista che ha consentito la censura. Discriminazione, razzismo, negazione dei diritti. Articoli di stampa bollano il caso di Massa Martana come ‘prove pratiche di teocrazia. Abbiamo decine di esempi recenti nella nostra regione. 

“Ricordiamo - continua De Luca - il tweet del sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia che riportava un gossip omofobo contro l'ex presidente della Regione Sicilia, Crocetta". Ricordiamo il post della maestra Sabina Venturi, già candidata della Lega a Gubbio, che a commento della notizia "Coronavirus è arrivato in Africa" scriveva "Magari ci metta lo zampino il coronavirus". Ricordiamo l'assessora alle Pari Opportunità di Orvieto, Angela Maria Sartini, che manifestava contro la legge che condanna l'omotransfobia in nome di una presunta libertà di espressione, la libertà di contrastare i diritti altrui su cui proprio in consiglio regionale approderà una mozione a prima firma Pastorelli. Ricordiamo il selfie del senatore Simone Pillon con il sindaco di Terni Leonardo Latini e il consigliere David Maggiora con il commento: "Tre omofobi a Terni". Ricordiamo la consigliera di Amelia, Tamara Grilli, che sulla liberazione di Silvia Romano postava: "4 milioni di euro per un regalo di nozze, mi sembra eccessivo... non trovate?". Ricordiamo il consigliere di Amelia Massimiliano Galli, che apostrofava in maniera pesante Emma Marrone colpevole di aver sostenuto la causa dei migranti. Ricordiamo il consigliere di Perugia, David Bonifazi, che si dichiarava: "Orgoglioso di essere razzista". Ricordiamo la bibliotecaria di Todi, trasferita perché colpevole di non aver stilato una lista dei libri che introducono i bambini all'ottica di genere, ritenuti pericolosi dall'assessora alla Famiglia. Ricordiamo, soprattutto, la promessa non ancora mantenuta dalla presidente Tesei di revocare la delibera della vergogna sulla pillola RU486. Se la Lega non vuol far cadere l'Umbria nell'oscurantismo basterebbe dimostrarlo”.