murro(ASI) In queste settimane di emergenza sanitaria non sono mancate le polemiche in merito alla vicenda tecnici-precari – direzione Festival dei Due Mondi di Spoleto , in corso di svolgimento con 63/esima edizione e ridotta , ultima nell’incarico quale direttore artistico di Giorgio Ferrara.

Otto tecnici- precari , dopo due decenni di onorata collaborazione , hanno dovuto sperimentare sulla loro pelle , una delle forme più brutali nel cosiddetto rapporto impresa/lavoro, sebbene il tentativo di sanare la vertenza da parte della direzione del Festival dei Due Mondi non è stata palesemente gradita né dalla sigla sindacale Uilcom, ne dagli otto tencici-precari interessati, ma soprattutto in questa pagina buia del Maestoso Festival dei Due Mondi , emerge l’offesa e mal digerita dagli otto lavoratori di essere stati sostituiti con maestranze provenienti da fuori regione in più con qualche unità in quiescenza.

Un’edizione 2020 ridotta causa emergenza Covid , ma senza tener conto delle esigenze occupazionali locali. In prima battuta la sigla sindacale Uilcom Umbria che ha denunciato subito l’inadeguatezza riferite alle decisioni della direzione del Festival. La trattativa, sebbene arrivata al fotofinish, non   tagliato il nastro del traguardo,   arenata in quelle sabbie mobili nei lontani confini dei poteri contrattuali e delle supponenze decisionali , a quanto sembra , senza raggiungere alcun accordo,   avente quale obiettivo ,d’impossessarsi di un livello dignitoso di un reddito non confermato da parte dei ‘committenti’.

murro6Direzione Festival dei Due Mondi sconfitta! Si perché in questa storia subentrano la mancate tutele a favore delle maestranze sprovvisti di reali garanzie economiche e contrattuali. Già in altri contesti, tutela lavoro/occupazione hanno visto protagonista Spoleto e  riempito le prime pagine della stampa, la colpa anche di decenni di politiche del lavoro demagogiche che hanno negato l’esistenza della flessibilità, fino a qualche anno fa garantita dai voucher, che davano più tutela e dignità alle persone.

A forza di negare il diritto al lavoro , è stato costruito, un pezzo per volta, un sistema che non è in grado di riconoscere i bisogni delle persone e della famiglie. In questi contesti , seguendo i protocolli si perde solo tempo e si lede la dignità dei singoli e delle famiglie. Un atto di buon senso in occasione del passaggio di consegne da Giorgio Ferrara , direttore artistico dal 2008 a Monique Veaute sarebbe opportuno tanto gradito da tutti, in breve la parola d’ordine è: Solidarietà!

Così in una nota di Rosario Murro (FDI), Responsabile Dipartimento Crisi Industriali Umbria.


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