GruppoPdI consiglieri del Gruppo Pd a Palazzo Cesaroni intervengono in merito al Registro tumori sottolineando che la delibera della Giunta “dimostra i ritardi su convenzione e fondi, rimandando le scelte di un altro mese”. I consiglieri Dem ricordano di aver “sin da subito sottolineato le criticità legate al Registro tumori e siamo rimasti inascoltati. E ora l’auspicio è che il provvedimento dalla Giunta possa far fronte al vulnus aperto con la scadenza della convenzione”.

 

(UNWEB) Perugia,   “La toppa rischia di essere peggiore del buco e le bugie della Giunta, di smontarsi come neve al sole”. Così il gruppo regionale del Partito democratico, in merito al registro tumori e alla delibera dell’Esecutivo di Palazzo Donini “che ne stabilisce la prosecuzione, ma senza convenzione e fondi, ammettendo inoltre che è rimasto attivo fino al 20 gennaio. Quindi la sospensione delle attività è avvenuta con la Giunta Tesei, che aveva tutto il tempo necessario per gestire la questione e proseguire i lavori, non in emergenza ed evitando lo scioglimento del team di ricerca e codifica”.

“Siamo lieti – dicono i consiglieri Pd – di registrare la volontà della Giunta regionale di proseguire questa esperienza. Ma, senza alcun tipo di polemiche sterili e pretestuose di cui spesso veniamo accusati, occorre sottolineare che la delibera citata dal consigliere Valerio Mancini mostra invece indirettamente un grave atto di inadempienza. Se infatti il Registro tumori era attivo fino al 20 gennaio, per quale motivo la Giunta regionale non ha previsto la prosecuzione, senza dover passare per lo scioglimento? A nostro parere non esiste alcun modello Lega per l’amministrazione dei territori, ma soggetti improvvisati che stanno provocando danni incalcolabili per sciatteria e incompetenza”.

“Noi – proseguono i consiglieri – abbiamo sin da subito sottolineato le criticità legate al Registro tumori e siamo rimasti inascoltati. E ora l’auspicio è che tale provvedimento, adottato dalla Giunta qualche giorno fa – concludono -, possa far fronte al vulnus aperto con la scadenza della convenzione, sperando che situazioni ed episodi del genere non si verifichino più”.


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