De LUCAIl consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca, critica l'operato della Giunta nella gestione dell'attuale fase pandemica. Secondo il capogruppo pentastellato, in Umbria “è saltato il sistema di tracciamento dei contagi. E lo stop dei tamponi agli asintomatici, anche con un contatto diretto, rende libero chiunque possa essere inconsapevolmente fonte di contagio”.

(UNWEB) Perugia,  - “In Umbria è saltato il sistema di tracciamento dei contagi. E lo stop dei tamponi agli asintomatici, anche con un contatto diretto, rende libero chiunque possa essere inconsapevolmente fonte di contagio. Una situazione davvero assurda visto che non mancano reagenti né le strutture per effettuare i tamponi. A meno che non si abbia la possibilità, pagando 90 euro, di farlo in uno studio privato”: lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca. 

“Non sono queste – prosegue - le uniche notizie che destano preoccupazione su vari fronti della sanità regionale. Le più allarmanti riportano casi di contagio all'interno di RSA. Sessanta contagi e una persona deceduta alla casa di riposo 'Fontenuovo', dove risultano positivi ospiti, operatori e volontari, i più gravi ricoverati in ospedale. Tredici casi tra i pazienti del Polo Geriatrico 'Le Grazie' di Terni dopo i primi casi emersi nella struttura. Senza un monitoraggio costante del personale socio-sanitario si rischia, soprattutto nelle residenze sanitarie assistenziali, che la curva del contagio vada fuori controllo. L'Umbria ha bisogno di una guida pienamente consapevole degli scenari futuri. Al contrario, le decisioni finora prese dalla governatrice Tesei e dall'assessore Coletto lasciano perplessi e danno l'idea che tutto stia andando allo sbando nonostante l'impegno massimo di chi opera in prima linea”.

“In pochi giorni – continua De Luca - una regione grande come un quartiere di Roma ha perso la capacità di tracciamento dei casi positivi e delle persone che vi sono entrate in contatto. Com'è possibile che questo sia successo prima qui che in altre regioni, tanto che ora si parla tristemente di modello Umbria? Ci sono famiglie con persone immunodepresse dove i contatti vengono tracciati dopo decine di giorni. Non ci sono più posti negli ospedali, però abbiamo strutture sanitarie nuove lasciate completamente all'abbandono. Il nostro sostegno va al personale delle aziende sanitarie ridotto ai minimi termini a causa di una mancata pianificazione e agli evidenti errori di chi doveva gestire questa paradossale quanto tragica situazione. Se il personale pubblico e quello del privato sociale non viene più adeguatamente monitorato corre il rischio di divenire fonte diretta di contagio. 

“È necessario – conclude - mettere in campo tutte le procedure per garantire che chi entra in contatto con persone appartenenti a categorie estremamente vulnerabili al virus sia tutelato, per non creare focolai con epiloghi simili a quelli che abbiamo visto in Lombardia”.