124986741 2862128687357484 6527561847482806149 nProsegue in Terza commissione l’iter delle due proposte di legge  (una di maggioranza e l'altra della minoranza) sul riordino del settore dell’Edilizia residenziale sociale. Ieri pomeriggio audizione con i vertici dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale regionale.

 

(UNWEB) Perugia,   La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione i responsabili dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale regionale in merito alle due proposte di legge (una di maggioranza e l'altra della minoranza) sul riordino dell'edilizia residenziale sociale (Legge regionale “23/2003”).

L’Ater, rappresentato dal presidente Emiliano Napoletti, dal direttore Luca Federici e dai consiglieri Maria Francesca Del Bianco e Costantino di Paolo, ha evidenziato l’opportunità della presenza di un rappresentante Ater nella commissione per le assegnazioni degli alloggi, per dare un contributo di carattere tecnico. Criticità potrebbero ravvisarsi nell’affidamento di alloggi non assegnabili per carenza di manutenzioni da un ente pubblico a un assegnatario che stipula una convenzione (art.32) con la quale si impegna ad anticipare le spese dei lavori da fare, che saranno decurtate dai futuri canoni di locazioni. Giusto prevedere il pagamento elettronico, anche ai fini del recupero di risorse economiche dovute, ma servirebbe un regime transitorio per un pò di tempo, al fine di evitare difficoltà operative.

Erano tre, in origine, le proposte di legge di iniziativa consiliare in materia di riordino dell'Edilizia residenziale sociale: una recante le firme dei consiglieri Fratelli d'Italia, Marco Squarta e Eleonora Pace, una della Lega con Paola Fioroni e Stefano Pastorelli, e una del Partito democratico, di iniziativa dei consiglieri Fabio Paparelli e Simona Meloni. Per unificarle in un provvedimento unico, tre membri della Commissione (Pace, Fioroni e per il Pd Michele Bettarelli, vicepresidente della Commissione) hanno lavorato a parte in una sottocommissione che ha ridotto il numero degli atti a due.

Ciò che differenzia la proposta del Pd lo ha voluto ribadire nella seduta di ieri pomeriggio il primo firmatario Fabio Paparelli: integrazione delle politiche per la casa con le politiche sociali, con un modello di assegnazione basato sulle Zone sociali; messa a disposizione tramite sistema informatico di tutto il patrimonio pubblico disponibile per alloggi a carattere sociale; un fondo regionale per politiche abitative alimentato dalla Regione con almeno il 3 per cento risorse del Por Fesr, puntando su efficientamento energetico e riqualificazione urbana; attenzione alle donne vittime di violenza con figli minori o non autosufficienti a carico; rivedere il calcolo dei canoni usando maggiore equità sociale e non il solo criterio Isee, per non penalizzare chi vive da solo.

Paola Fioroni (Lega) è intervenuta per evidenziare che quanto alle donne vittime di violenza e alle problematiche abitative che certe situazioni innescano, anche la proposta della maggioranza mette per iscritto i criteri con cui verranno tutelate le donne, le madri e i figli minori coinvolti. Anche per quanto riguarda le responsabilità da mettere in capo alle zone sociali, Paola Fioroni ha ricordato come la proposta della maggioranza indichi una programmazione basata sulle Zone sociali, con maggiore autonomia degli enti locali anche per l'assegnazione dei punteggi in graduatoria, e che lo spirito della legge sia quello di assegnare in modo più veloce gli alloggi e risolvere le problematiche attuali, come quella dei 540 alloggi non assegnabili per carenza di manutenzioni, al punto che si prevede di stornare i costi sostenuti dai primi mesi di affitto.

Le differenze fra maggioranza e opposizione vertono anche su eventuali profili di illegittimità del criterio della residenza sul territorio da almeno cinque anni, emerso in una sentenza della Corte Costituzionale su una legge approvata in Lombardia. Per il Pd non vanno bene neanche i criteri di assegnazione degli alloggi, che vanno a penalizzare chi ha scontato una pena detentiva, contraddicendo il principio costituzionale della funzione riabilitativa e di reinserimento sociale, e favoriscono i rappresentanti delle Forze dell'ordine, che sarebbero esclusi dai parametri Isee ma che usufruiscono già di diritti di abitazione per i loro trasferimenti. Per la maggioranza, Paola Fioroni ha puntualizzato che ci sarà un regolamento con graduatorie ad hoc affinché fattori come l'Isee o le modalità di assegnazione non pesino troppo sulla disponibilità di alloggi, evitando clausole che potrebbero appesantire il provvedimento.


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