LegaLogoIl capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli, anche a nome dei consiglieri Paola Fioroni, Eugenio Rondini, Valerio Mancini, Daniele Nicchi, Francesca Peppucci, Daniele Carissimi invitano l’assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni ad intervenire sul Governo centrale affinché si possa pronunciare con una interpretazione meno restrittiva del DPCM dello scorso 3 novembre, in merito alla possibilità di svolgere l’attività venatoria sul territorio regionale con eventuali spostamenti dal proprio comune di residenza”.

 

(UNWEB) Perugia,  - “Il Governo autorizzi la caccia sul territorio regionale con eventuali spostamenti dal proprio comune di residenza pronunciandosi con una interpretazione meno restrittiva del DPCM in merito alla possibilità di svolgere l’attività venatoria”. Ad affermarlo è Stefano Pastorelli capogruppo regionale della Lega anche a nome dei consiglieri Paola Fioroni, Eugenio Rondini, Valerio Mancini, Daniele Nicchi, Francesca Peppucci, Daniele Carissimi.

“Nessuna Regione si può prendere la responsabilità d’interpretare autonomamente il DPCM del 3 novembre che potrebbe consentire la possibilità di cacciare al di fuori del proprio comune, a patto che questo non ricada nell’ATC di residenza o che non abbia territorio cacciabile. Tutti i cacciatori sono quindi in attesa di un chiarimento ufficiale dell’Esecutivo”.

“L’attività venatoria – continua la nota - è necessaria per l’incolumità dei cittadini nonché a livello ambientale, consentendo di contenere la proliferazione della fauna selvatica. Pertanto, la sospensione di tutta l’attività avrà inevitabili ripercussioni nei prossimi anni sul contenimento delle specie invasive, sulla difesa dell’agricoltura e sulla sicurezza delle persone. La caccia al cinghiale, ad esempio, nella nostra regione – continua la nota degli esponenti del Carroccio - è un’attività fondamentale, in quanto consente di contenere il numero sempre più crescente di questa specie, di limitare i copiosi danni ai fondi agricoli e di evitare la presenza nei centri urbani, oltre al pericolo che rappresentano nel provocare incidenti stradali. È ovvio che le mancate battute di caccia provocano necessariamente la crescita esponenziale di cinghiali”.

“Volendo poi considerare che la caccia è un’attività che viene svolta esclusivamente all’aria aperta e senza creare assembramenti – proseguono – potrebbe essere svolta in totale sicurezza anche al di fuori del comune di residenza e comunque negli ambiti territoriali di caccia e nel rispetto delle prescrizioni imposte”.

Il capogruppo Pastorelli e gli altri consiglieri del Carroccio invitano dunque l’assessore Roberto Morroni ad “interpellare, in proposito, senza indugio, il ministro Teresa Bellanova e tutto il Governo nazionale, estendendo la richiesta al Prefetto, anche nell’interesse pubblico di salvaguardia dell’incolumità e della salute dei cittadini, per il rischio di aumento di incidenti stradali e diffusione della peste suina. Nell’attesa di un pronunciamento da parte del Ministero e delle autorità competenti, appositamente interpellate – conclude la nota -, si invitano i cacciatori ad attenersi alle disposizioni nazionali e quindi a non uscire dal proprio Comune di residenza salvo che per le ragioni espressamente indicate dal DPCM. La caccia non va vista come passione e divertimento, ma anche e soprattutto come attività utile all’agricoltura”.