Mancini Agabiti(UNWEB) Discussa, durante la seduta odierna di question time dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, l’interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Mancini, Pastorelli, Fioroni, Carissimi, Nicchi e Rondini (Lega) relativamente al “Punteggio previsto per i titoli nel regolamento dei concorsi della giunta regionale n. 6/2010 relativamente ai concorsi pubblici per la categoria D e per la dirigenza”.

L’atto ispettivo, illustrato In Aula dal consigliere Valerio Mancini, chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini “se ritiene opportuno modificare il Regolamento dei concorsi ‘6/2010’ nella parte in cui si prevede un punteggio massimo per i titoli pari a 60 punti su 100. Il Piano triennale dei fabbisogni di personale 2020-2022 prevede che la Regione bandirà, a breve, numerosi concorsi pubblici, anche di qualifica dirigenziale. Il regolamento in questione assegna alla Commissione esaminatrice complessivamente 100 punti, di cui 40 per le prove d'esame (10 punti per la prima prova scritta, 10 punti per seconda prova scritta e 20 punti per il colloquio) e 60 punti per la valutazione dei titoli dei candidati (30 punti per i titoli di servizio, 10 punti per i titoli di studio e 20 punti per il curriculum formativo e professionale). Ciò, nonostante il decreto del Presidente della Repubblica ‘487/1994’ preveda che nei concorsi per titoli ed esami ai titoli non possa essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 10/30 o equivalente”.

L’assessore Paola Agabiti ha risposto che “la questione sollevata dai consiglieri della Lega è meritevole di approfondimento, nell’ottica di un processo di rivalutazione della attuale disciplina che è in corso”. L’assessore ha ricordato quanto prevedono i decreti legge dal 2001 in materia di accesso agli impieghi, modalità di svolgimento dei concorsi e accesso alla qualifica di dirigente. “Il Regolamento vigente – ha detto - dovrà essere ricondotto nel quadro legislativo nazionale e i punteggi assegnati dovranno essere adeguati e proporzionati per non sfavorire nessuno, quindi serve una revisione del Regolamento. Riteniamo sia giusto porre rimedio in maniera tempestiva adeguandolo, per il buon andamento della pubblica amministrazione”