Bori Coletto(UNWEB) Nella parte riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Tommaso Bori, Fabio Paparelli e Michele Bettarelli (Pd) insieme a Thomas De Luca (M5S), hanno chiesto all’assessore Luca Coletto “di fare chiarezza sulle accuse riportate in un articolo del direttore del Corriere dell’Umbria nel quale si arriverebbe a mettere in dubbio l’integrità e la buona fede dei medici umbri, che avrebbero ‘gonfiato i numeri con l'obiettivo di saturare gli ospedali dove lavorano, tramite ricoveri di codici bianchi, per mandare in tilt le strutture sanitarie’”.

Illustrando l’atto in Aula, Bori ha detto che “sulla sanità serve chiarezza e responsabilità. Appare difficile credere a quanto scritto nell’articolo perché i codici bianchi, ovvero quei cittadini che non avrebbero motivo di rivolgersi al Pronto soccorso e che possono incorrere anche in lunghi tempi di attesa, possano essere stati appositamente ricoverati dal personale sanitario, tanto più in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo. Se ciò fosse vero, sarebbe un atto grave, che getterebbe discredito sul nostro sistema sanitario. Un fatto che andrebbe adeguatamente sanzionato. Ma se non corrispondesse al vero, come noi riteniamo, è necessario smentire immediatamente la notizia falsa. E non visto alcuna smentita da parte di nessuno. Oggi vi diamo l’occasione di smentire una cosa inventata e riportata sulla stampa mentendo. È necessario tutelare la sanità regionale e i suoi lavoratori che in questi mesi hanno dimostrato abnegazione, sensibilità e professionalità, in grado di aiutarci nella battaglia contro il coronavirus”.

L’assessore Coletto ha risposto chiedendo di evitare “speculazioni sulla sanità umbra. I medici hanno lavorato correttamente e non c’è stato alcun ricovero inappropriato di codici bianchi. Nel 2018 ci sono stati 24 accessi in codice bianco che si sono trasformati in ricoveri, circa il 2 per cento degli accessi; nel 2019 sono stati 152, circa il 5 per cento del totale; nel 2020 sono stati 49 fino ad ottobre, circa il 3 per cento. Stiamo parlando di percentuali molto basse, che sicuramente non vanno a occupare i 3200 posti letto della Regione.  Quindi reputo che se il medico, dopo una valutazione attenta, ha deciso di trasformare un codice bianco in verde o giallo per poi ricoverarlo, evidentemente c’era un motivo valido legato alla gravità del paziente”. 

Nella sua replica Bori ha detto che “oggi è stata ristabilita la verità delle cose, smentendo il Corriere dell’Umbria e il suo Direttore. Chiedo agli esponenti della maggioranza che hanno condiviso questa notizia falsa di toglierla dai propri profili social, perché così si getta discredito sulla sanità umbra. Sono accuse gravi. Oggi abbiamo dato l’occasione di smentirle. La Regione dovrebbe fare qualcosa quando vengono fatte girare fake news, prendendo  contromisure senza dover aspettare una interrogazione”.