Bianconi Tesei(UNWEB) Perugia. Nella parte dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) ha chiesto alla presidente della Giunta, Donatella Tesei, di “prevedere una maggiore e più strutturata partecipazione politica, economica e sociale al fine di raccogliere istanze e proposte per la ripresa economica, occupazionale e sociale dell’Umbria”. 

Illustrando l’atto in Aula Bianconi ha domandato “se e in quali tempi la Giunta intende istituire modalità strutturate e normate di  partecipazione con sindacati, associazioni di categoria del mondo economico e sociale e altri ente o persone ritenute utile, per raccogliere istanze e suggerimenti da utilizzare come base per l’elaborazione di un progetto operativo e strategico di breve, medio e lungo periodo di tutela dell’economia e dell’occupazione, programmi di sostegno alle imprese e al lavoro, rimodulazione dei fondi europei disponibili e proposte normative da presentare all’Assemblea legislativa, al Parlamento, al Governo e alle Istituzioni europee. Questa interrogazione nasce dalla difficoltà sempre più forte che la nostra Regione sta vivendo. Una crisi senza precedenti, figlia di un territorio arrivato debole a questa fase. Ma ciò ci impone di guardare avanti per far fronte a questa incredibile difficoltà che mina il futuro e la qualità della vita dell’Umbria. Il metodo per costruire il futuro e affrontare il presente deve essere diverso e innovativo, partendo dal basso per sfruttare tutte le competenze che ci sono. Avremo a disposizione risorse senza precedenti: un’occasione irripetibile. Si può scrivere un futuro nuovo per questa regione. Serve il coraggio di farlo. Noi ci sentiamo murati fuori da questo percorso”. 

La presidente Tesei ha risposto che “il confronto e la concertazione con le parti sociali non sono momenti straordinari, ma un modo di governare forse inusuale, ma distintivo della nostra azione. Da quando si è insediata questa Giunta il confronto con sindacati e associazioni di categoria è stato così stabile da rendere necessaria la costituzione di due tavoli permanenti. Non dobbiamo dimenticarci che l’Umbria viene da dieci anni di politiche economiche sbagliate che ci hanno fatto perdere 13 punti di pil e il 5 per cento per della spesa per consumi, molto più della media italiana. A breve partirà la concertazione sul Defr 2021-2023, documento in cui si traccia la visione programmatica per in ambito economico, quello che noi pensiamo per l’Umbria nei prossimi tre anni. Il documento è già pronto. Un segno di idee chiare, pronta a integrare con le indicazioni provenienti dai tavoli. Il Defr sarà molto pragmatico. Avete già visto un robusto intervento regionale ad aprile, a settembre e un altro ve ne sarà a breve. In questa fase di drammatica crisi pandemica vogliamo continuare a sostenere il tessuto economico e sociale, che infatti in Umbria non si è disgregato.  Stiamo innestando misure di prospettiva e 15 milioni di bando graduale per ricerca e sviluppo nei prossimi mesi ne sono testimonianza, con interventi di visione prospettiva. Tutti questi interventi sono finanziati da fondi di bilancio reperiti grazie alla spending review, con riprogrammazione delle risorse comunitarie che l’Umbria nel 2019 non aveva saputo spendere. Eravamo tra le peggiori regione italiane. Abbiamo recuperato queste risorse e le abbiamo immesse in regione. Abbiamo idee chiare anche per i fondi del Piano nazionale per le riforme (Pnrr) del Ricovery fund, ma ad oggi non sappiamo se le regioni potranno utilizzare i 209 miliardi o deciderà solo il Governo. Noi comunque siamo pronti. Come coordinatrice della Conferenza delle Regioni sul Pnrr ho chiesto chiarimenti, ma ancora non sappiamo se le regioni possano essere, oltre che enti attuatori, anche enti di promozione di progetti. Altro tema importante è che nessuno ci ha detto se le regioni saranno destinatarie di una quota che potranno usare per interventi territoriali. Purtroppo ancora non c’è nulla di preciso. Come Regione ci siamo portati avanti, con schede di progetto finalizzate agli interessi della Regione e alle mancanze storiche. Siamo pronti anche per la programmazione comunitaria 2021-2027 che però non è ancora partita. Ci affacciamo al Defr con tante belle speranze e suggestioni mediatiche, su cui tutti contiamo, ma per ora possiamo poggiare solo su quello che con le nostre forze siamo riusciti a reperire e a mettere a disposizione della tenuta economica e sociale dell’Umbria”.

Nella sua replica Bianconi ha chiesto di “superare il gap della conoscenza all’esterno di quello che accade in questi tavoli. Gli imprenditori, e non è cosa solo di adesso, non conoscono il disegno strategico di visione della nostra Regione. Questo rappresenterebbe un vero salto per partecipare in maniera armonica al progetto di rilancio dopo l’emergenza. Dovremmo fare come Milano che è riuscita a fare un progetto di prospettiva importante partendo dal basso”.