FORAIl consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) plaude all’iniziativa del gruppo consiliare della Lega che ha presentato oggi una proposta di legge sulla famiglia e ricorda di averne presentata una sullo stesso tema nello scorso mese di agosto (https://tinyurl.com/legge-famiglia-fora (link is external)) auspicando un confronto in Commissione.

 

(UNWEB) Perugia,  – “Quando ad agosto ho presentato la proposta di legge sulla famiglia, i consiglieri regionali della Lega la definirono ‘solo apparenza, in cerca di consensi e provocatoria’, forse pensando di essere i detentori autentici dei valori della famiglia, visto l’uso strumentale che ne hanno fatto in tutta la campagna elettorale. A differenza loro, io invece plaudo al fatto che anche il gruppo consiliare della Lega oggi abbia reso noto l'impianto della sua proposta, dopo oltre quattro mesi da quando avevano annunciato la presentazione della legge”: lo dice il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria).

“Quando il testo sarà depositato e diffuso – aggiunge Fora - lo leggerò con interesse. Al momento, dalle note stampa vedo che gran parte dei titoli delle azioni e degli obiettivi sono simili. A questo punto auspico che quanto prima in Commissione consiliare si possa aprire il confronto mettendo al centro l'interesse della famiglia e delle nostre comunità piuttosto che sterili contrapposizioni politiche. Sono convinto che alle famiglie umbre non interessino le bandierine politiche ma risposte e servizi. Così come occorre non fare della famiglia uno strumento di consenso elettorale ma lavorare insieme per favorire e sostenere una maggiore natalità nella nostra regione, azioni per tutelare le giovani coppie, sostegni per chi vuole formare una famiglia”.

“Dobbiamo  ridare speranza – conclude il consigliere regionale - e costruire il futuro in una regione che per troppo tempo non ha sostenuto come serviva la natalità e le famiglie. Alzare muri e steccati al confronto sarebbe un errore madornale che sono certo nessuno vorrà compiere perché la famiglia non ha bisogno di ‘padrini’ politici, ma di risposte concrete e non ideologiche”.