139726467 2913109225592763 6231261388441828971 oIl capogruppo M5S, Thomas De Luca, intervenendo in tema di rifiuti ed ambiente, punta il dito sull’assessore regionale Roberto Morroni perché cercherebbe di “camuffare, dietro all'emergenza rifiuti, una falsa scelta obbligata nonché una precisa scelta politica su cui la Giunta Tesei non si può esimere dall’assumere la responsabilità: quella di bruciare i rifiuti nei cementifici di Gubbio, Spoleto e nell’inceneritore di Terni”. Per De Luca, “se le discariche sono in sofferenza è solo ed esclusivamente per colpa della Regione”.

 

(Acs) PerUNWEBugia, 20 gennaio 2021 - “Stupiscono le parole del vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente, Roberto Morroni (https://tinyurl.com/intervistamorroni (link is external)) che cercano di camuffare, dietro all'emergenza rifiuti, una falsa scelta obbligata nonché una precisa scelta politica su cui la giunta Tesei non si può esimere dall’assumere la responsabilità. Quella di bruciare i rifiuti nei cementifici di Gubbio, Spoleto e nell’inceneritore di Terni”. Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, sottolineando che “fa davvero sorridere come ciò che l’altro ieri veniva bollato come propaganda, fake news o complottismo da alcuni consiglieri e assessori locali venga invece oggi giustificato in piena coscienza come reale e concreto. Una chiara dimostrazione su dove sia davvero la credibilità e la correttezza d’informazione”.

“Se le discariche sono in sofferenza – stigmatizza De Luca - è solo ed esclusivamente per colpa della Regione. Trent’anni di vuoto pneumatico, desertificazione impiantistica, assenza di governance e gravissime responsabilità gestionali. Ritardi in cui le fantomatiche iniziative della Giunta Tesei, task force di esperti e gestione del consenso, hanno massimamente contribuito e rappresentato l’apice. Una pianificazione scientifica, precisa e puntuale di un’emergenza”.

Per il capogruppo regionale pentastellato, “non solo ci sono le alternative alla produzione di Css (Combustibile solido secondario), ma sono perfettamente compatibili con le nostre esigenze. Quale differenza esiste in termini di tempi, di strumenti e di azioni da mettere in campo tra l'adozione di impiantistica volta al massimo recupero di materia? Nessuna”.

Secondo De Luca si tratta di “una scelta autolesionista che mina le opportunità di sviluppo inserite nel Green Deal e nella prossima programmazione europea, privando l’Umbria delle ‘miniere urbane’ delle materie prime seconde per favorire il depauperamento di questa ricchezza. Una strategia precisa di decrescita infelice – conclude - volta a consolidare regimi di monopolio ai danni delle realtà produttive che investono in innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale”.


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