149797049 2930835040486848 4895655295629829012 oAvviata in Terza commissione l’istruttoria sulla proposta di modifica della Legge regionale “11/2015” (Testo unico in materia di sanità e servizi sociali) con le integrazioni riguardanti “Politiche per le persone con disabilità”, di iniziativa dei consiglieri della Lega (Fioroni, Peppucci, Mancini, Pastorelli, Rondini, Nicchi e Carissimi).

 

(UNWEB) Perugia,   – Avviata in Terza commissione, presieduta da Eleonora Pace, l’istruttoria sulla proposta di modifica della Legge regionale “11/2015” (Testo unico in materia di sanità e servizi sociali) con le integrazioni riguardanti “Politiche per le persone con disabilità”, di iniziativa dei consiglieri della Lega (Fioroni, Peppucci, Mancini, Pastorelli, Rondini, Nicchi e Carissimi).

È stata la prima firmataria del provvedimento, Paola Fioroni, ad illustrarlo agli altri commissari, rimarcando come l’emergenza pandemica abbia messo in evidenza “le problematiche e le criticità di un sistema di risposta socio-assistenziale forse troppo rigido, che ha reagito in maniera tardiva alle forzose sollecitazioni causate dalla pandemia. La sfida – ha detto Paola Fioroni - sarà ridisegnare la risposta di welfare ai bisogni della popolazione, in modo che sia più tarata su un sistema di welfare di comunità, di tipo generativo, in cui le persone siano responsabilizzate, si promuova la partecipazione di tutti i soggetti aventi diritto, si assicuri la tutela dei diritti per ogni cittadino, a cominciare dai più vulnerabili. Il principio ispiratore della proposta di legge si fonda su una concezione della disabilità basata sul primato della persona e della sua dignità, da realizzare, a partire dal rapporto con il proprio ambiente, anche al fine del pieno inserimento nella vita sociale”.

“Occorre saper calibrare misure adeguate – ha spiegato - che consentano non solo l’inclusione nell’ambito della vita sociale, dell’istruzione e del lavoro, ma anche del tempo libero, per fruire di cultura, turismo e sport. Per realizzare tutto questo si prevede un gruppo di lavoro composto da enti, associazioni, istituzioni allo scopo di creare un'anagrafe digitale, una fotografia reale, attuale del mondo della disabilità. Conoscere i reali fabbisogni per dare le risposte più efficaci. Questa proposta di legge – ha concluso - vuole superare la settorialità delle politiche per la disabilità e creare una cornice che racchiuda tutte le azioni e gli obiettivi da porre in essere, in coerenza con i principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e con la Costituzione della Repubblica italiana”.

SCHEDA L’atto introduce nel Testo unico sulla sanità alcuni articoli inerenti le Politiche per le persone con disabilità: esse consistono nell’insieme degli interventi e dei servizi volti a promuoverne l’autodeterminazione e l’integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società, al fine di assicurare la piena inclusività attraverso la formulazione del progetto individuale redatto ai sensi dell’articolo 14 della legge 328/2000. Nell’articolato si parla di sinergie e accordi con gli enti pubblici e privati presenti sul territorio regionale, con le associazioni di tutela delle persone con disabilità maggiormente rappresentative e con tutti gli attori coinvolti nella gestione e nell’accompagnamento all’autonomia delle stesse.

Obiettivi sono: il potenziamento dei servizi domiciliari e degli interventi di sostegno ad ogni persona con disabilità e ai suoi familiari, mediante forme di assistenza personale, ivi compresa quella necessaria a consentire alla persona con disabilità di vivere nella società e di inserirvisi. Tale assistenza potrà essere attivata sia in forma diretta che indiretta, mediante progetti d’intervento a carattere personalizzato finalizzati all’assistenza, al sostegno e allo sviluppo dell’autodeterminazione, nonché alla piena valorizzazione delle diverse abilità. L’istituzione di servizi e progetti innovativi personalizzati e finalizzati alla realizzazione della vita indipendente, anche in alloggi e civili abitazioni; di soluzioni abitative autonome e parafamiliari; di comunità alloggio protette per le persone con disabilità gravi. Servizi di sostegno e consulenza ai familiari delle persone con disabilità. Servizi di informazione e formazione ai familiari delle persone con disabilità. Promozione di interventi specifici a sostegno della genitorialità della persona con disabilità. Promozione del diritto alla salute e ad una buona qualità di vita delle persone con disabilità, sia mediante percorsi e protocolli operativi di cura della persona in tutte le sue dimensioni, che rafforzino la continuità tra ospedale e territorio, sia attraverso l’istituzione di percorsi specifici che facilitino l’accesso ai servizi di diagnosi, cura e di riabilitazione, anche mediante servizi di accompagnamento ai luoghi di erogazione delle prestazioni. E ancora: promozione del diritto all’istruzione e alla formazione per il pieno sviluppo della personalità e per la piena integrazione sociale. Promozione del diritto al lavoro in condizioni di eguaglianza formale e sostanziale e di pari opportunità. Promozione di strumenti e coordinamento di progetti, finalizzati alla continuità dell’assistenza delle persone rimaste prive del sostegno familiare. Adeguamento, fermo restando il diritto della persona disabile a vivere nel proprio contesto abitativo sociale e relazionale, dei servizi semi-residenziali e residenziali esistenti sul territorio per le situazioni nelle quali non è ancora possibile una soluzione di maggiore integrazione sociale, valorizzando anche in tal caso la personalizzazione degli interventi e salvaguardando in particolare le dimensioni contenute delle strutture residenziali. Forme di agevolazione per garantire l’accesso a trasporti, servizi culturali, ricreativi e sportivi. Agevolazioni per la diffusione di strumenti e ausili tecnologici atti a facilitare la vita indipendente, l’inserimento sociale e professionale.


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