Paparelli PD(UNWEB) Il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) annuncia un’interrogazione a risposta scritta in cui chiede di conoscere quali siano gli intendimenti della Giunta circa “il tracciamento delle persone entrate in contatto con soggetti positivi al COVID-19, al fine di rafforzare le misure di contrasto della pandemia a livello regionale”.

Il consigliere del Pd chiede di sapere, in particolare, “se non sia il caso di rivalutare il termine delle 72 ore che precedono, sulla base dei protocolli attuali, la comparsa dei primi sintomi e l’avvio del necessario tracciamento, essendosi rivelato un lasso di tempo eccessivamente breve, che può aumentare la possibilità di ulteriori contagi. Sarebbe infatti opportuno, anche alla luce del fatto che i tamponi vengono effettuati anche dopo 4/5 giorni dalla segnalazione e che vi sono molti asintomatici tra i giovani, prevedere il tracciamento dei contatti in un lasso temporale più ampio”.

Inoltre, “alla luce del fatto che la popolazione scolastica colpita maggiormente dalle varianti è spesso asintomatica, pur essendo positiva”, Paparelli, chiede di conoscere “quali misure si intendono adottare ai fini di un monitoraggio continuo relativo a questa fascia di popolazione più giovane”.

Nell’atto, Paparelli cita “alcuni casi emblematici di contagio fra studenti avvenuti in particolare nella città di Orvieto, che hanno fatto emergere una difficoltà oggettiva nell’applicare i protocolli, a causa del gran numero di tamponi molecolari che dovevano essere elaborati contemporaneamente, oltre che per l’esiguità del personale destinato a seguire i tracciamenti stessi”.

In virtù di ciò, il consigliere del Pd chiede alla Giunta regionale di “prevedere l’estensione dei termini del tracciamento obbligatorio alle 72/96 ore precedenti il momento in cui l’autorità sanitaria dispone il tampone ad un soggetto senza tenere conto della comparsa di eventuali sintomi, spesso assenti, specie nella popolazione più giovane, ciò anche in virtù dei tempi tecnici che possono trascorrere prima di disporre dei risultati dei test molecolari”.

Paparelli chiede inoltre di sapere, in proposito, se la Giunta regionale “non ritenga necessario disporre l’aumento del personale sanitario che, a livello territoriale, si occupa di tracciamento, per evitare che alcuni casi di positività continuino a sfuggire al controllo”.

“In un territorio come quello orvietano - sottolinea - le unità dedicate al tracciamento risultano solo tre di cui una attualmente in malattia, quindi del tutto insufficienti ad affrontare la delicata fase che stiamo vivendo. Risulta necessario che si proceda anche ad una campagna informativa porta a porta che fornisca consigli utili anche in merito ai comportamenti da adottare in caso di contatto con soggetto positivi”.

Infine il Consigliere Dem invita la Regione a “valutare, in caso di presenza di un positivo all’interno di una classe, la possibilità di procedere immediatamente e obbligatoriamente alla didattica a distanza in attesa dei controlli sui possibili contagiati siano essi alunni che personale docente”, aspicando, in conclusione, “che venga al più presto disposto uno screening periodico sulla popolazione scolastica attraverso test antigienici”.


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