MinoranzaIl capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, con una mozione sottoscritta anche dai consiglieri Pd, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi (PD), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto Civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), mira ad impegnare la Giunta regionale ad “anticipare quanto prima la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 a tutte quelle persone estremamente vulnerabili che, indipendentemente dall’età, presentano un quadro di fragilità che le rende maggiormente bisognose di attenzione e tutele rispetto al rischio di contagio, insieme ai loro caregiver e familiari”.

(UNWEB) Perugia,   - Il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, con una mozione sottoscritta anche dai consiglieri Pd, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi (PD), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto Civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), mira ad impegnare la Giunta regionale ad “anticipare quanto prima la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 a tutte quelle persone estremamente vulnerabili che, indipendentemente dall’età, presentano un quadro di fragilità che le rende maggiormente bisognose di attenzione e tutele rispetto al rischio di contagio, insieme ai loro caregiver e familiari”.

“Si tratta di un’iniziativa molto attesa che dobbiamo rendere operativa da subito - spiega Bori - resa possibile anche in virtù dall’aggiornamento delle categorie e delle priorità sui target vaccinali elaborate a livello ministeriale. Parliamo di disabili, così come di malati con patologie croniche o pregresse, compresi i malati oncologici o coloro che hanno situazioni critiche dimostrabili come nel caso di malattie respiratorie, cardiocircolatorie, epatiche e cerebrovascolari, ma anche di diabete, fibrosi cistica, HIV, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, immunodeficienze, trapiantati e gravi obesità. Insieme a loro va data priorità ai caregiver e ai familiari”.

Nel documento firmato dai consiglieri della minoranza viene sottolineato che “la stessa attenzione andrebbe riservata prioritariamente anche a quanti si prendono cura loro, ovvero i familiari e gli assistenti (caregiver), valutando, per questi, anche la possibilità di utilizzo del vaccino AstraZeneca”.

La mozione mira ad impegnare inoltre la Giunta “ad aumentare l’efficacia e rapidità della campagna di vaccinazione in corso e accelerare l'assunzione del personale sanitario e ad efficientare la modalità organizzativa per l'accesso ai punti vaccinali, rimodulando gli orari di accesso ed ampliando i giorni di somministrazione (prevedendo la somministrazione anche nei festivi), implementando rapidamente la rete dei punti vaccinali sul territorio regionale, individuando luoghi facilmente accessibili, con l’obiettivo di garantire la massima copertura vaccinale possibile a tutta la popolazione nel più breve tempo possibile”.

Viene anche chiesto di “implementare nuove forme di informazione e comunicazione proattiva, destinate sia alla popolazione in generale sia ai singoli cittadini e di prestare particolare attenzione al successo della campagna vaccinale nei confronti degli ultra 80enni, prevedendo azioni mirate di sostegno per arrivare, quanto prima, ad una copertura, anche valutando il coinvolgimento dei medici in pensione, e proseguire, di conseguenza, con le altre categorie (tenendo conto della progressiva disponibilità dei vaccini) secondo le indicazioni del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19”.

“Alla luce dei contenuti della circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio scorso”, attraverso la mozione, gli esponenti della minoranza invitano la Regione a “valutare la possibilità di utilizzare il vaccino AstraZeneca anche per i soggetti che presentano condizioni di salute con criticità più lievi e comunque non ricomprese nella categoria degli ‘estremamente vulnerabili’”.

Ultimo tema sollevato è quello della produzione dei vaccini, per cui si chiede alla Giunta di “attivarsi in ogni sede utile, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, affinché sempre all’interno di una strategia comune di livello europeo, coordinata necessariamente dai diversi governi nazionali, si creino le condizioni per aumentare le produzioni di vaccini valutando diverse soluzioni che coinvolgano anche il livello regionale, tenendo a tal fine conto della possibilità di utilizzare i fondi europei per questo scopo ed utilizzare tutte formulazioni vaccinali validate da AIFA ed EMA”.