RubiniPopolodellafamiglia(UNWEB) “La recente notizia di nuove cinque assunzioni all'azienda ospedaliera umbra può essere considerata come un debole “ristoro” per un settore, quello della sanità, che ha subito negli ultimi decenni solo contrazioni del servizio. Presto sarà anche portata in Assemblea legislativa regionale una Proposta di legge che ha lo scopo di valorizzare e sostenere il ruolo della famiglia; come persona interessata alla politica, i cui risvolti sono legati ai diversi aspetti della quotidianità, ma soprattutto come mamma, mi permetto di sottolineare come siano sempre strategiche le priorità su tematiche legate alla famiglia e, in questo caso, come sia importante proprio il ruolo dei pediatri per la salute, la cura e la crescita dei nostri ragazzi.


Se dunque questa annunciata assunzione (e stabilizzazione di figure già presenti nell'organico) per il reparto pediatria dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia, oltre alla chiamata di ulteriori professionisti da fuori regione, risolve una situazione da tempo critica, rimane per la nostra Regione un problema serio che riguarda il mancato nuovo insediamento dei cosiddetti "pediatri di libera scelta" del SSN, il medico di base per i bambini. Se per il Comune di Perugia, dove si contano circa 21.000 bambini in età compresa tra 0 e 14 anni e per Corciano che ha poco più di 3.200 bambini, ci sono appena 27 pediatri e che nessuno dei 4 pediatri andati in pensione nel 2020 (Dott.ri Auriti, Bracalente, Turchetta e Bernacchi) non sono ancora stati ancora rimpiazzati al 100%, si capisce come siamo lontani da quel limite di 800 assistiti per ciascun pediatra. Con questi numeri il fabbisogno effettivo di pediatri di libera scelta dovrebbe essere di almeno 30 pediatri. La regola che impone gli 800 pazienti a pediatra ha infatti una valenza sanitaria importante: una maggiore attenzione agli assistiti, sia neonati che quelli di età pre-scolare e scolare, dato che l’attenzione attualmente si concentra sui neonati. La stessa emergenza sanitaria attuale rende infatti difficile la gestione di un numero così elevato di pazienti, il rispetto dei protocolli di sicurezza anti-contagio (distanziamento, ingressi scaglionati e su prenotazione, etc...) e le formalità burocratiche connesse.
Come Popolo della Famiglia e personalmente come madre, riteniamo che non sia neanche giusto che un ragazzo di 10 anni, in caso di pensionamento del proprio pediatra, per riequilibrare un equo carico di lavoro per i pediatri, debba per forza trasferirsi all'elenco assistiti del medico di base. E’ giusto invece mantenere la figura pediatrica che possa accompagnare un bambino fino alla soglia dell’adolescenza. Auspichiamo che la Proposta di Legge in discussione in Regione a sostegno della famiglia contenga un ulteriore tassello per la maggior tutela della cura delle nuove generazioni.”
Così, in una nota, Laura Rubini – Popolo della Famiglia Umbria