159174003 2949877731915912 774966459514516056 o(UNWEB) La seduta dedicata al Question time si è aperta con l'interrogazione alla Giunta da parte di tutti i consiglieri della minoranza (primo firmatario il capogruppo Pd, Tommaso Bori) sulle condizioni di salute dei pazienti post-Covid e sui protocolli inerenti “percorso di assistenza pazienti con postumi post-covid a breve, medio e lungo termine (sindrome long covid)”.

In Aula, Bori ha spiegato che “diversi pazienti post Covid presentano una persistente insufficienza respiratoria cronica, esiti fibrotici e bolle distrofiche, rendendo dunque necessario un attento follow-up e il loro inserimento in adeguati programmi di riabilitazione polmonare. Oltre ai sintomi respiratori, un aspetto da non sottovalutare sono la depressione e, in generale, i risvolti psicologici della malattia, poiché chi è stato ricoverato ha vissuto un’esperienza dolorosa sia dal punto di vista fisico che mentale. Il ritorno alla vita di tutti i giorni può essere un’impresa ardua, per questo è necessario porre l’accento sull’assistenza psicologica fornita ai pazienti. La comunità scientifica ha evidenziato come il 30 percento dei pazienti dichiarati guariti mostri condizione di compromissione respiratoria non condizionata dall’età, con la necessità di adeguate cure che rappresenteranno in futuro una nuova frontiera sanitaria da affrontare. I principali riscontri che emergono nelle fasi successive alla guarigione dopo una polmonite da Covid-19 sono caratterizzati frequentemente da alterazioni della funzione respiratoria, ma anche da segni diffusi di fibrosi polmonare. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che gli esiti da Covd 19 possono incidere su numerose funzioni respiratorie, in particolar modo per i pazienti che hanno necessità di lunghi ricoveri. La maggioranza (fino all'80 percento) di coloro che sono stati ricoverati in ospedale con una malattia grave ha problemi a lungo termine tra cui affaticamento e dispnea. I pazienti con infezione iniziale grave, in particolare quelli che hanno richiesto la ventilazione artificiale, possono anche soffrire di una sindrome da terapia intensiva post guarigione. Necessaria dunque una riabilitazione e una verifica periodica”.

L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, ha detto che “dopo un prolungato ricovero e uso dei farmaci possono residuare postumi o complicanze di cui ancora non si hanno sufficienti dati a disposizione. Serve un monitoraggio per comprendere quali saranno gli effetti sia sul piano fisico che psicologico dei pazienti. Occorre una presa in carico da diversi professionisti. Abbiamo realizzato un documento con indicazioni utili a orientare i percorsi di follow up per pazienti covid, che comprende sia le modalità di accesso per il follow up che le procedure diagnostico laboratoristiche di secondo livello, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri, personale medico delle strutture. Una implementazione delle azioni indicate terrà conto anche delle risorse disponibili e del numero di pazienti che necessitano di presa in carico. Si passerà da una iniziale rivalutazione clinica o una intervista telefonica ai pazienti per verificare la presenza di postumi sul cui esito il medico valuterà il percorso da fare. Tale programma vedrà la presa in carico di pazienti con pregresso covid in dimissione, già dimessi o assistiti a domicilio. Il documento specifica i criteri di valutazione e dovrà essere attivato il più velocemente possibile. Tutti sappiamo che la patologia covid non finisce con l’uscita dalla terapia intensiva ma ci sono code fisiche e psicologiche per cui servono percorsi ben definiti di riabilitazione”.


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