Paparelli PD(UNWEB) “Paradossale è solo il fatto che i consiglieri regionali della Lega si sentano in diritto di intervenire su un post del sottoscritto, il cui unico intendimento era quello di esprimere un’opinione personale sull’utilizzo di un ‘clame pubblicitario’, che non ritengo adeguato a comunicare in maniera efficace l’immagine dell’Umbria, nonostante sia stato coniato da un importante studio pubblicitario di Torino il cui geniale fondatore è scomparso oltre 30 anni fa”. È quanto dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) rispondendo alle dichiarazione dei consiglieri di maggioranza (https://tinyurl.com/spotlega (link is external)).

“Questa inutile polemica - spiega Paparelli - mi dà però l’opportunità di far notare che la politica turistica dell’Umbria è in mano agli  stessi dirigenti e alla stessa struttura tecnica e alle stesse agenzie, selezionate con gara pubblica, che hanno collaborato con il sottoscritto, tra il 2015 e il 2019. Peraltro utilizzare come critica a quegli anni, una foto sbagliata per annunciare un evento sui cammini che si sarebbe dovuto tenere presso il TTG di Rimini, ad opera degli stessi tecnici, mi pare un clamoroso autogol”.

“Dopo il sisma del 2016 - prosegue Paparelli - che colpì duramente la grande crescita turistica cui stavamo assistendo, anche grazie a campagne di promozione turistica rese strutturali dal sottoscritto, l’Umbria riuscì a centrare il record di oltre 6 milioni di presenze l’anno. Auspico pertanto, nell’interesse degli operatori turistici umbri, che a breve si possano raggiungere gli stessi risultati. Al contrario dei consiglieri leghisti, che si ritengono anche esperti di marketing, non è mia intenzione esprimere giudizi tecnici sulla campagna ma solo una valutazione personale espressa su un profilo personale, peraltro assai condivise da tanti cittadini umbri, almeno stando ai parametri solitamente utilizzati. Alimentare altre roboanti quanto sguaiate dichiarazioni dei consiglieri della Lega, appare fuori luogo ma allo stesso tempo rivendico che lo stile delle campagne, le politiche di promozione, al netto del clame ‘il mare dell’Umbria’ e delle dimenticanze, sono in assoluta continuità con quelle del passato, salvo provocazioni che appartengono alla categoria del gusto”. 

“La Lega - conclude Paparelli - se ne faccia dunque una ragione, oppure, prenda provvedimenti e smantelli l’intero Servizio regionale per il turismo. Ma soprattutto si ricordi di portare in Aula e di far approvare il master plan triennale del turismo, piano strategico triennale, così come previsto dalla legge, anziché censurare le legittime opinioni altrui, denotando una cultura affatto liberale”.


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