254873833 3135805706656446 5799307313637181114 nIl consigliere Thomas De Luca (M5S) ha illustrato, durante l'odierna sessione di Question time, la propria interrogazione a risposta immediata relativa alla “Promozione di un progetto per sostenere Gubbio come polo nazionale dell'idrogeno per la produzione del cemento”.

(UNWEB) De Luca ha chiesto “se la Giunta regionale intende promuovere, congiuntamente al sindaco di Gubbio, alle cementerie del territorio, agli enti di ricerca, alle associazioni e comitati locali, un progetto per sostenere Gubbio come ‘Polo nazionale dell’Idrogeno per la produzione di cemento’ cogliendo ed integrando tutte le opportunità e le risorse messe a disposizione dal PNRR nazionale e dagli ulteriori piani europei sulla transizione ecologica e il green deal, costituendo un grande hub internazionale per la sperimentazione e la ricerca, il trasporto, la produzione e lo sviluppo tecnologico al sostegno delle filiere di transizione verso l’idrogeno”.

“A Gubbio – ha evidenziato il consigliere M5S - da più di mezzo secolo operano due grandi cementifici che rappresentano oltre un quarto del PIL prodotto. Come conseguenza di ciò la questione ambientale è divenuta centrale nella comunità eugubina, in cui si contrappongono esigenze produttive e occupazionali di impianti ‘insalubri di prima classe’ con inevitabili ed evidenti fattori di rischio ambientale e sanitario. Più recentemente la conflittualità si è acuita quando è divampata la questione relativa al CSS che i due cementifici hanno chiesto alla Regione Umbria di poter bruciare e che potrebbe portare rischi ancora maggiori per l’ambiente e per la salute. Contro tali richieste dei cementifici tra l’altro si è opposto con fermezza anche il Consiglio comunale di Gubbio votando a maggioranza (con la sola astensione di tre consiglieri) una mozione in cui si dice chiaramente no all’incenerimento del CSS. L'idrogeno rappresenta il pilastro delle future strategie ambientali ed energetiche globali, il futuro green che si vuole lasciare alle generazioni di domani e sarà una delle tecnologie che contribuiranno a centrare l'obiettivo europeo del -55% di emissioni di Co2 entro il 2030. Processi industriali puliti e sostenibili per la produzione di un materiale insostituibile nelle infrastrutture e nelle costruzioni. L'idrogeno separato viene quindi incanalato nel bruciatore utilizzato per generare calore per i processi dell'impianto sostituendo l'uso di gas naturale. Lo scorso 6 ottobre il sindaco di Gubbio ha lanciato pubblicamente la proposta di un partenariato con i due cementifici locali per accedere a un finanziamento europeo (bando Life 2021 Sap Clima Gov), i cui fondi serviranno per raccogliere dati utili al rilancio dell’economia eugubina, impiegando analisi, tecnologie e strumenti compatibili sia con l’esigenza di mantenere l’occupazione nelle aziende, sia con i regolamenti europei in materia di emissioni e gas serra. Alla luce dei programmi nazionali e della spinta verso modelli produttivi a zero emissioni e di una ricerca che corre verso l’innovazione e la sostenibilità appare evidentemente inutile investire sul Css, ormai obsoleto, che può avere gravi ripercussioni per la salute e la qualità dell'ambiente quando il futuro è rappresentato dall'idrogeno. Un cambiamento strutturale che la Regione Umbria deve essere in grado di cogliere per offrire opportunità di sviluppo e lavoro nel rispetto dell'ambiente”.

L’assessore Michele Fioroni ha risposto che “l’idrogeno non è una fonte di energia ma un vettore energetico. Che quindi deve essere prodotto. Per farlo, al 98% si usano le fonti fossili. L’obiettivo di decarbonizzazione ci dice che entro il 2030 vanno raggiunti obiettivi precisi nella produzione di energia. Gli investimenti infrastrutturali richiesti per ridurre le emissioni sono consistenti ma occorre costruire una strategia di passaggio verso un nuovo modello di produzione energetica, sostituendo i combustibili fossili. Il Css è quindi uno strumento di passaggio per guadagnare tempo e non mettere a repentaglio la sopravvivenza di una industria essenziale. Come Regione siamo aperti ad intercettare la strategia del Governo rispetto all’idrogeno ma dobbiamo fare in modo che gli investimenti infrastrutturali siano sostenibili”.

De Luca ha replicato che “la logica con cui viene portato avanti il progetto è la stessa seguita per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Volete investire decine di milioni di euro per allungare la vita delle discariche di 5 anni mentre invece servirebbero soluzioni strutturali volte al recupero della materia. È dimostrato produrre una tonnellata di acciaio utilizzando l’idrogeno consente di ottenere una rilevante riduzione delle emissioni di Co2. Gubbio può essere una situazione ideale per sperimentare l’utilizzo dell’idrogeno. Così come Terni potrebbe essere il luogo per collegare la produzione idroelettrica e quella di idrogeno”.


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