(ASI) Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che consente alle strutture sanitarie di praticare la fecondazione eterologa, La Giunta regionale ha incaricato la direzione salute di approfondire la predisposizione di un atto di indirizzo rivolto ai Centri per la procreazione medicalmente assistita. la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a seguito della recente sentenza in materia della Corte Costituzionale che ha parzialmente invalidato la legge 40 del 2004 ha affermato: “In attesa che intervengano normative nazionali, le regioni, come enti erogatori di servizi sanitari, sono tenute a gestire una delicata fase transitoria nella quale le coppie possono richiedere l’effettuazione della fecondazione eterologa. E’ evidente tuttavia che ci sono aspetti di disciplina normativa che difficilmente possono essere risolti a livello regionale (tenuta registri, diritti donatori, ecc). Per questo motivo è auspicabile e particolarmente opportuno che, in attesa dell’approvazione di nuova legge da parte del Parlamento, le Regioni concordino con il Governo ed in particolare con il Ministero della salute, un atto di indirizzo unitario, valido proprio per questa fase di transizione”.

 


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