Edi Chicchi(ASI) Perugia. L’approvazione, ieri, della delibera di giunta n. 353 sul piano di azione triennale per le politiche sulla disabilità sulla costituzione di un tavolo di lavoro interistituzionale ed interassessorile è una grande conquista per il Comune di Perugia e dei cittadini disabili che vi risiedono.

Questo è uno degli obiettivi che la sottoscritta si è data dopo aver accettato la grande responsabilità di questo assessorato: spostare il tema della disabilità, almeno sul piano culturale, dall’alveo dei servizi sociali a quello delle pari opportunità; infatti, se la consigliera Rosetti avesse letto attentamente, la delibera approvata ieri, ne avrebbe apprezzato i passaggi.
Non ci si improvvisa, per meri motivi elettorali, sulle politiche per la disabilità. La sottoscritta viene da un’esperienza sul campo acquisita dopo quasi 30 anni di lavoro in questo ambito, e non ha “aspirazioni politiche” e quindi, disposta a tutto per una manciata di voti. Ho accettato l’incarico come servizio, non rinnegando le mie radici, ma pensando all’esortazione di papa Paolo VI che “la politica è la più alta forma di carità”. Con questi presupposti io vorrei “fare per bene” per fare il bene comune, tutelando non solo gli interessi specifici di alcuni, ma sancire un diritto universale che è quello dell’inclusione: mettere, al centro della nostra azione, le persone disabili quali titolari di diritti sacrosanti, tra cui una vita indipendente.
Questo si chiama investimento. Si investe su progetti o su persone su cui si crede. E visto che la sottoscritta, e tutta l’amministrazione credono nelle persone con disabilità e nelle loro possibilità, ci siamo mossi in questo senso.
Le materie trattate da questo assessorato (come la disabilità) sono legate a normative regionali, nazionale, europea e con organismi mondiali, come l’ONU, che hanno ispirato la delibera di Giunta approvata ieri.
Già nel DUP 2014-2016, approvato dal Consiglio Comunale lo scorso anno, si prevedeva di sviluppare un sistema di azioni integrate in varie aree d’intervento, orientato complessivamente ad evitare processi di discriminazione ed emarginazione, a garantire il pieno rispetto della persona disabile e pari opportunità nei diversi ambiti di vita (familiare, scolastico, sociale, culturale e lavorativo), a promuovere l’autonomia e la qualità della vita delle persone e, infine, a sostenere le famiglie nella loro attività di cura.
Se la Consigliera Rosetti mi attacca per le nostre divergenze sull’Assistenza indiretta ne sono veramente orgogliosa. Intanto perché è chiaro che sull’argomento sono sempre stata scettica: non sono tranquilla nel pensare che i disabili siano seguiti da personale non qualificato come COLF o “amici di famiglia”, considerando che abbiamo centinaia di giovani laureati e preparati disoccupati, e, tanto meno non sono fondi di investimento da riscuotere; abbiamo il dovere di dare a loro una vita dignitosa, che poi si rifletta sulle famiglie e più in generale sulla società.
Questa Amministrazione comunale si è trovata con un debito (cioè uno scoperto sul conto corrente di tesoreria del Comune) di oltre di 36 milioni, e una riduzione di entrate di circa 12 milioni. Con l’impegno di tutti gli uffici NON È STATO TAGLIATO NESSUN SERVIZIO.
La Consigliera Rosetti, evidentemente sempre disinformata, non sa che il 5‰ che il Comune ha raccolto dalle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, è stato destinato proprio al percorso di accompagnamento al lavoro dei ragazzi disabili e con gravi disagi.
Proprio per evitare che gaffe come quelle della Consigliera Rosetti si ripercuotessero sui cittadini seguiti da questo servizio, se vogliamo smentire questo pettegolezzo di Palazzo, ho richiesto come dirigente, non un ingegnere, non un avvocato, non un economista, ma una persona preparata e competente nell’ambito dei servizi sociali. Poteva anche essere scelta attraverso un concorso pubblico, ma con precise competenze. Poteva essere o non essere la dott.ssa Trampini, la quale è sicuramente un’esperta riconosciuta in questo ambito dal 1981. Quindi nessun “duo”. Quello che conta, e ha sempre contato per me, è LA SQUADRA, con la quale, come già detto, abbiamo fatto fronte alla difficile situazione economica e sociale ereditata.
La delibera approvata ieri tende ad innalzare la qualità della vita attraverso l’innalzamento della qualità dei servizi erogati che non riguardano i servizi assistenziali ma tutta la Città a 360°: mobilità trasporti, cultura, sport... per vivere la città come tutti gli altri.
Questo percorso, tra l’altro inizia dal 2011 quando l’allora consigliere di minoranza, oggi Assessore, Emanuele Prisco, propose e fece approvare una mozione dal Consiglio Comunale sull’istituzione della figura del “Disability Manager” un responsabile tecnico con la funzione di promuovere e controllare le politiche sulla disabilità dell’ente, un’importante innovazione in materia di superamento delle diversità.
Se la consigliera Rosetti pensa di risolvere tutte le problematiche legate alla disabilità, istituendo una commissione non ha proprio ancora colto il senso nelle azioni rivolte ai nostri cittadini.
Vorrei anche aggiungere che se, sempre la consigliera Rosetti ha dei problemi personali con associazioni delle famiglie di disabili, definendoli in modo maleducato e sferzante “soliti interlocutori” le vorrei segnalare che se sono le associazioni maggiormente rappresentative, forse ci sarà un perché. Non possiamo considerare le richieste, ancorché legittime, di pochi come i bisogni di tutti.
Ringrazio il Sindaco Romizi e tutta la Giunta per la fiducia e l’attenzione con la quale supportano il lavoro di questo assessorato e degli uffici a cui fanno capo.
Spero che questa sia la posizione personale della Consigliera Rosetti e non di tutto il Movimento 5 Stelle, con i consiglieri Giaffreda e Pietrelli che stimo profondamente e che spero si dissocino da queste dichiarazioni.


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