CAU(ASI)Perugia. "La Carta archeologica dell'Umbria è indispensabile per la tutela e la migliore conoscenza del patrimonio archeologico e quale fondamento per la redazione di strumenti di pianificazione e gestione territoriale che tengano nel debito conto la necessità di tutelare la struttura archetipa e profonda del paesaggio umbro, anche attraverso il Piano Paesaggistico regionale".

È quanto afferma l'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, sottolineando l'importanza della Carta, al centro oggi del sesto seminario del Forum regionale Paesaggio Geografia che si è svolto alla Sala dei Bronzi del Museo Archeologico dell'Umbria, a Perugia. Il seminario, rivolto a rappresentanti di amministrazioni pubbliche, Ordini professionali, imprese, mondo dell'associazionismo, scuola, Università, cittadini, ha offerto l'occasione per sollecitare un dibattito circa le emergenze archeologiche dell'Umbria e per accrescere il livello di consapevolezza dei cittadini e degli attori economici rispetto alla problematica della tutela soprattutto preventiva.
L'idea di una Carta Archeologica dell'Umbria (in sigla "Cau"), è stato ricordato, ha preso avvio quattro anni fa quando, nel dicembre del 2010, la Regione Umbria, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero dell'Ambiente hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per l'elaborazione congiunta del Piano Paesaggistico Regionale. Il processo di redazione della Carta è cominciato formalmente nel settembre 2011, con la sottoscrizione del relativo protocollo d'intesa tra la Regione Umbria e la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Umbria.
"I siti archeologici censiti sono stati circa 2870 ed hanno interessato l'intera regione. Recuperare la consapevolezza dell'importanza dello studio del paesaggio antico – dice Rometti – è essenziale per comprendere meglio il paesaggio attuale e le sue dinamiche evolutive. La Regione Umbria ne ha riconosciuto l'importanza già con la legge regionale 13 del 2009, istituendo l'Osservatorio regionale per la Qualità del Paesaggio, che trova tra le sue finalità anche quella dello studio e dell'analisi delle trasformazioni paesaggistiche. Finalità primaria che ha trovato una sua concretizzazione proprio nella realizzazione della prima Carta Archeologica dell'Umbria, curata insieme alla Soprintendenza Archeologica per l'Umbria".
"L'incremento delle capacità di programmazione e tutela –rileva l'assessore - può trasformare il patrimonio archeologico in una grande opportunità nella gestione del territorio. L'uso sistematico delle informazioni relative al patrimonio archeologico assicura la corretta applicazione dei vincoli e delle normative in materia e permette di programmare la tutela in maniera unitaria".

"Si supera così la disomogeneità della base conoscitiva che enti, istituzioni e soggetti privati hanno a disposizione – dice ancora Rometti - quando affrontano in termini di sviluppo la valorizzazione del patrimonio locale, indirizzando in maniera consapevole le politiche e gli investimenti".
Durante il seminario, è stato illustrato il lavoro svolto fin qui per la Carta da Regione e Soprintendenza regionale per i Beni Archeologici che, nel protocollo d'intesa, hanno concordato nel definire un programma di attività che ha cercato di rispondere sia alle necessità ricognitive dei beni archeologici per il Piano Paesaggistico Regionale, con le fonti informative integrate della Regione che ha provveduto a georeferenziare i dati conosciuti fino all'anno 2000 alla scala 1:2.000, mediante la creazione di un data-base Gis la cui struttura è stata realizzata nell'ambito del Siat - Sistema Informativo regionale per l'Ambiente ed il Territorio, dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali e della Soprintendenza, sia definendo successive attività che portino alla realizzazione finale della Carta archeologica attraverso gradi di implementazione informativa della base dati costituita per il Piano Paesaggistico regionale.
Per garantire l'operatività dell'accordo, è stato istituito un Comitato Tecnico-scientifico, composto da rappresentanti del mondo accademico, di Regione e Soprintendenza Archeologica con il compito di validare le entità precatalogate da inserire nella base dati GIS della Carta Archeologica dell'Umbria, di avanzare proposte su questioni di carattere tecnico e metodologico concernenti gli interventi relativi alla Carta Archeologica dell'Umbria, di definire piani e programmi di approfondimento conoscitivo per l'incremento delle informazioni relative alla Carta.
L'attività propedeutica e funzionale alla realizzazione in primis del "Repertorio Archeologico Preliminare" e più in generale della Carta archeologica regionale è stata condotta dai Dipartimenti Uomo e Territorio e Scienze Storiche dell'Università degli Studi di Perugia.


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