(ASI) Perugia. Garantire per ogni parto un livello essenziale ed appropriato di assistenza ostetrica e neonatologica per evitare, in caso di emergenze, conseguenze gravi per la donna e per il neonato: a tal fine la Giunta regionale dell'Umbria, su proposta della presidente Catiuscia Marini, ha approvato le linee di indirizzo operative per il potenziamento del Servizio di trasporto assistito materno (STAM), già garantito dalle singole Aziende dal 2006 nell'ambito della rete dell'emergenza urgenza), e per l'attivazione di un unico servizio regionale di trasporto neonatale (STEN), in base a quanto stabilito dalle linee di indirizzo regionali. La base dell'implementazione dei due servizi è rappresentata dalla sottoscrizione di due protocolli d'intesa siglati rispettivamente tra l'Unità sanitaria locale Umbria 1 e l'Azienda Ospedaliera di Perugia, e tra l'Unità sanitaria locale Umbria 2 e l'Azienda Ospedaliera di Terni.


"La Regione Umbria – ha spiegato la presidente Marini – ha messo a punto una serie di azioni volte alla razionalizzazione della rete ospedaliera compresa l'articolazione territoriale dei punti nascita. All'interno del processo di riorganizzazione e riqualificazione della rete perinatale, un aspetto fondamentale risiede nell'attivazione di un trasporto di emergenza neonatale e materno. Quest'ultimo lavoro di riforma relativo alle linee di indirizzo operative per la riqualificazione dello STAM e l'implementazione dello STEN completano l'assetto della rete assistenziale materno-infantile e rappresenta un intervento prioritario in grado di incidere favorevolmente sulla salute pubblica consentendo a tutti i cittadini di avere un adeguato livello di assistenza indipendentemente dalla loro sede di residenza".
"Lo STAM, che verrà riqualificato in maniera integrata con i servizi territoriali e ospedalieri per garantire assistenza alla gestante con gravidanza a rischio per patologia materna o fetale o per nascita pretermine – ha aggiunto la presidente - rappresenta uno degli strumenti irrinunciabili per la migliore assistenza alla nascita".
Nel caso dell'Umbria il servizio prevede il trasporto assistito dalle strutture ostetriche di I livello (ospedali di Castiglione del Lago, Città di Castello, Branca, Pantalla, Foligno, Spoleto, Orvieto), verso una struttura ostetrica di II livello, quindi l'Azienda Ospedaliera di Perugia e di Terni, e solo nel caso in cui sia strettamente necessario, è previsto l'invio della gestante presso un centro extraregionale.
Il Servizio di Trasporto Assistito Materno deve essere realizzato sulla base di un collegamento funzionale tra strutture territoriali e strutture di ricovero collegate in rete tra loro e con le reti regionali dell'emergenza – urgenza sanitari territoriale (Servizio 118). Quando possibile, il trasporto materno deve essere programmato e prevedere il collegamento continuo tra struttura inviante e ricevente.
"Anche in presenza di una corretta organizzazione assistenziale che preveda il trasferimento della gravidanza a rischio, in Umbria il numero di neonati patologici rappresenta il 10-15 per cento dei neonati vivi, mentre circa il 3 per cento necessita di trasferimento in un centro di livello superiore a quello di nascita – ha detto la presidente - L'obiettivo dello STEN è quello di garantire le migliori e tempestive cure a questa quota di neonati che, non potendo essere adeguatamente assistiti presso il luogo di nascita deve essere trasferita in centri strutturalmente adeguati".
Lo STEN provvede al trasferimento del neonato all'interno della rete perinatale regionale e, solo in casi di carenza dei posti letto, o per cure altamente specialistiche, si provvede a trasporti fuori regione. Inoltre il servizio viene attivato anche per trasporto inter-secondario quando non sono disponibili posti letto neonatali per cure speciali o intensive.


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