casciari-300x264(ASI) Perugia – "Un progetto articolato che vuole coinvolgere i giovani umbri in una ri?essione sullo spreco alimentare, partendo dalla consapevolezza che la tutela dell'ambiente passa anche attraverso un consumo consapevole": lo ha affermato stamani a Perugia la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, nel corso della presentazione del concorso "Umbria che sì Umbria che no – Rispettiamo il cibo, combattiamo lo spreco", rivolto agli studenti delle scuole umbre. All'incontro, oltre alla vicepresidente Casciari, sono intervenuti il presidente del Cesvol di Perugia, Giancarlo Billi, la referente del progetto "Zero Waste" per il Cesvol, Alessandra Stocchi, i rappresentanti della Rete Zero Waste, del Tavolo Idee Realizzabili, dell'Associazione Amica Sofia e di Actionaid Umbria che hanno collaborato alla realizzazione del concorso, e i referenti delle aziende private che hanno sponsorizzato l'iniziativa.


"Il concorso – ha spiegato la vicepresidente Casciari – è promosso dal Centro Servizi per il Volontariato di Perugia e dalla Regione Umbria nell'ambito degli interventi del progetto 'Zero Waste' che ha come finalità la promozione e la valorizzazione della rete di solidarietà sociale a supporto delle situazioni di disagio sociale e che si propone di diffondere tra i cittadini una cultura del consumo consapevole e sostenibile. La riduzione dello spreco alimentare – ha aggiunto – parte proprio dalla sensibilizzazione delle famiglie e quindi da un modo consapevole di fare la spesa. In questo contesto, l'educazione dei ragazzi è fondamentale in quanto serve a fortificare quelle azioni messe in campo con un lavoro capillare nella comunità".
"Il Cesvol, attraverso 'Zero Waste' – ha proseguito la vicepresidente – ha contribuito a creare una rete di associazioni e aziende per realizzare un progetto di crescita della cultura contro lo spreco da una parte, e dall'altra per andare incontro alle esigenze delle famiglie che, strette nella morsa della crisi economica, hanno bisogno, anche momentaneo, di sostegno".
"Umbria che sì, Umbria che no" – ha riferito Billi - "rappresenta la seconda edizione di un progetto nato in seno al Cesvol su proposta delle associazioni facenti parte del Tavolo cultura, che ha proposto nella prima edizione un concorso fotografico rivolto alle scuole secondarie superiori dedicato a rappresentare e contrapporre aspetti positivi e negativi del territorio. Con questa seconda edizione si vuole sollevare l'attenzione sui comportamenti negativi in contrapposizione a quelli positivi che gli umbri mettono in atto rispetto al consumo del cibo".
– Alessandra Stocchi del Cesvol, ha sottolineato che "il concorso è riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell'Umbria. Possono partecipare le singole classi per ogni ordine di scuola e i gruppi di studenti provenienti da classi diverse dello stesso ordine di scuola".
Saranno ammessi 3 diversi tipi di elaborati, tutti finalizzati a diventare materiale educativo sul tema del bando. Tra questi: manifesti di dimensioni massime 70x 100, corredati da slogan che evidenziano il comportamento scorretto e lo stile di vita consono. Il manifesto potrà essere realizzato con diverse tecniche (collage, disegno, fumetto, immagine grafica e fotografica); pieghevole il cui testo dovrà essere il risultato di una ricerca che intende comunicare le problematiche riguardanti gli sprechi alimentari e le possibili soluzioni. Il pieghevole può contenere elementi grafici (disegno, fumetto, immagine grafica e fotografica); spot o breve filmato sullo stesso tema della durata di 3 -5 minuti massimo.
Tutti i materiali prodotti dovranno essere presentati (entro il 20 aprile 2015) in formato multimediale e dovranno essere inviati al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Gli elaborati saranno giudicati da una commissione scelta dagli organizzatori che stilerà una graduatoria secondo criteri di originalità, efficacia del messaggio comunicativo, percorso didattico seguito, modalità di diffusione del lavoro svolto.


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